Le renne di Babbo Natale

Ogni anno con l’avvicinarsi del Natale torna il grande enigma: Babbo Natale esiste o no? Vive davvero al Polo Nord con i suoi infaticabili folletti? Il bambino che vive dentro ognuno di noi ci crede e tramanda questa certezza ai propri figli. Ma cosa farebbe Babbo Natale senza le renne? Chi farebbe sfrecciare la famosa slitta nei cieli di tutto il mondo? Le renne sono un punto importantissimo di tutto l’evento natalizio ma non tutti conoscono la loro storia e i loro nomi.

Le renne di Babbo Natale sono renne volanti, ognuna con una propria caratteristica. In principio le renne erano otto e rimasero così per tantissimi anni, fino all’arrivo della nona renna che ampliò il gruppo.

I nomi delle renne sono le cornici di tante poesie e storie per bambini, ed eccoli elencati di seguito: Comet (Cometa), Dancer (Ballerina), Dasher (Fulmine), Prancer (Donnola), Vixen (Freccia), Donder (Saltarello), Blitzen (Donato), Cupido (Cupid). La prima renna trovata da Babbo Natale si chiama Vixen o Freccia. Ha il mantello colore oro e due code, ogni cambio di stagione al cambio del mantello Babbo Natale prende tutti i crini d’oro caduti e li consegna ai più poveri.

Poi c’è Dancer detta ballerina. Come dice il nome, Dancer è la ballerina del gruppo, la sua caratteristica è quella di saper ballare ogni ritmo e quando un bambino è triste perchè non riesce a ballare lei gli sussurra all’orecchio dei passi di danza da poter imparare. Quando vediamo una stella cadente in realtà è Comet o Cometa. La renna più veloce lei coglie ogni desiderio e lo riferisce a Babbo Natale, non ha bisogno di dormire Comet poichè corre sempre a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Non può mancare la renna più coccolona, ovvero, Cupid o Cupido. Una delle caratteristiche più belle di Cupid è una macchiolina rossa a forma di cuore sul petto e il suo compito è quello di scovare tra le tantissime lettere quella del bambino che è stato buono per tutto l’anno e la porta a Babbo Natale. Ed ecco il cantante del gruppo, Donder o Saltarello.

La sua caratteristica è quella non solo di saper cantare ma anche di riuscire ad interpretare le voci maschili e femminili a seconda dei casi, ed inoltre, riesce ad imitare le voci dei genitori di ogni bambino del mondo usandole quando i piccoli fanno qualche birbanteria per rimproverarli facendogli credere che siano i genitori a farlo.

La protettrice dei doni invece è Dasher o Fulmine. Quando è nata aveva due dentoni così grandi che la madre per paura di farsi male alattandola decise di darle solo le carote, crescendo i suoi denti sono diventati più grandi così li usò come arma, ogni qualvolta un brutto uccellaccio cerca di rubare i doni dei bambini lei lo morsica e così facendo l’uccellaccio scappa.

Quando Babbo Natale trovò la sua prima renna Vixen assieme a lei c’era anche la gemella Blitzen o Donato. Anche lei con il mantello d’oro possiede una sola coda e la sua caratteristica è quella di essere sempre così tanto raffreddata che le gocce che scendono dal suo naso quando si appoggiano a terra fanno nascere tanti fiorellini. L’ultima renna che Babbo Natale raccolse fu Prancer o Donnola. Prancer è una renna molto timida così tanto timida che il suo musino diventa sempre più rosso quando si sente troppo osservata.

La leggenda narra che una nona renna si unì al gruppo ben consolidato di Babbo Natale, il suo nome è Rudolph; una piccola renna del Polo Nord la sua particolarità era il suo grosso naso rosso, ma per lui questo era solo motivo di prese in giro così preferiva sempre starsene in disparte. Una notte della Vigilia Babbo Natale era preoccupato perchè non poteva consegnare i doni a tutti i bambini del mondo, poichè quella notte c’era una nebbia troppo fitta; così nella tristezza totale di tutte le renne vide il nasone di Rudolph illuminarsi così tanto che a Babbo Natale venne una bellissima idea, ovvero, quella di guidare lui il gruppo e di illuminare la strada con il suo bel nasone rosso e questa è la sua caratteristica più importante da allora Rudolph è il primo della ciurma e guida la slitta anche nelle notti più nebbiose.

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