L’Aquila, il giallo dell’acqua imbottigliata nei giorni dello sciopero

Le bottiglie d’acqua, circa una settantina, ieri pomeriggio erano in vendita all’ipermercato Conad dell’Aquilone dell’Aquila. Le bottiglie, ora, sono state ritirate

Canistro. Una decina di casse d’acqua Santa Croce, con su il tappo i codici 6L303B20 e 6L303B21. Il che significa che sono state imbottigliate il 303esimo giorno dell’anno, il 29 ottobre, durante il turno di lavoro B, alle ore 20 e 21. 6L è l’anno di imbottigliamento, il 2016.

Le bottiglie d’acqua, circa una settantina, ieri pomeriggio erano in vendita all’ipermercato Conad dell’Aquilone dell’Aquila. Le bottiglie, ora, sono state ritirate.

Cosa c’è di strano?

Il 29 ottobre lo stabilimento Santa Croce di Canistro era chiuso. Lo sciopero dei dipendenti è iniziato il 26 ottobre, alle 13. In più era già attivo il sequestro penale della valvola di adduzione dell’acqua ordinato dalla procura di Avezzano. Il reato ipotizzato era stato quello del danneggiamento. Con il dettato di una sentenza del giudice di pace di Avezzano Camillo Colella ha fatto istanza al tribunale del Riesame. Tutt’ora la valvola è sequestrata.

Tutto questo fa presumere agli inquirenti che quell’acqua che fino a ieri era in vendita all’Aquila, possa essere stata imbottigliata in uno stabilimento che non sia quello di Canistro.

Sull’etichetta delle bottiglie “tirate in causa” non c’è la scritta verticale, come in qualsiasi altra, in cui è indicata la sorgente. Dopo la chiusura dello stabilimento di Canistro, la scritta comparsa sulle bottiglie, infatti, porta la scritta “Sorgente Castellina” e “Castelpizzuto”. La sorgente che si trova in Molise. “Fonte Sponga” si legge comunque dietro le faccine dei bimbi in una parte dell’etichetta.

Terremarsicane ha acquistato ieri delle bottiglie dove la differenza tra le due etichette e i tappi sono ben visibili. Sull’accaduto gli investigatori hanno avviato una nuova inchiesta.

Intanto nuovi camion si vedono entrare e uscire dallo stabilimento. Spesso, per questo, vengono chiamati i carabinieri che tengono costantemente monitorata la situazione.

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