Stante il preoccupante incremento dei contagi da COVID 19, nei giorni scorsi sono iniziati i ricoveri di pazienti presso la palazzina delta sette dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila.
“Si tratta”, afferma il manager Roberto Testa “di un atto dovuto rispetto a una programmazione del piano di emergenza che la governance aziendale aveva già definito nel mese di aprile. In quel momento la palazzina era in via di ultimazione e si è deciso di accelerare i lavori proprio per il timore di necessità di posti letto legati alla pandemia nel periodo autunnale. L’occasione di finanziamenti COVID, prontamente colta, ha permesso, modulando opportunamente le spese necessarie per i numerosi interventi da fare nell’intera ASL, di ottenere un risultato difficilmente raggiungibile facendo riferimento al normale bilancio aziendale, e oggi la palazzina è totalmente fruibile per le necessità dell’utenza”.
“I reparti appena realizzati” continua il Dott. Testa, “avrebbero meritato una inaugurazione in grande stile, per qualità delle manifatture e della tecnologia impiegata, ma purtroppo l’attuale situazione non ce lo consente. Siamo impegnati 24 ore su 24, infatti, a riprogrammare i percorsi assistenziali e a riorganizzare i posti letto necessari per l’utenza. Il delta sette era fra gli interventi urgenti previsti per far fronte alla pandemia autunnale, e la tempistica è stata rispettata, peraltro con una grandissima attenzione all’appropriatezza delle spese. Alla fine della pandemia COVID l’Ospedale San Salvatore si presenterà con un volto totalmente rinnovato e con una capienza molto aumentata, ciò che permetterà di riorganizzare la qualità dei servizi erogati a servizio di tutta la provincia. In questo modo nulla sarà stato speso inutilmente. In sostanza, i fondi COVID riteniamo di non averli spesi, ma investiti per il futuro della salute dei nostri cittadini. Peraltro la palazzina presenta standard di sicurezza da un punto di vista strutturale altissimi, essendo stati rispettati tutti i più recenti criteri dettati dalla normativa vigente sulla sicurezza sismica”. “Mi corre l’obbligo”, conclude il manager, “di ringraziare la politica regionale per aver finanziato la chiusura di un cantiere aperto fin dal post-sisma, e che, probabilmente non avrebbe visto la fine senza l’accelerazione legata al COVID, così come tutti i tecnici della ASL che hanno lavorato incessantemente per centrare un obiettivo strategico per l’Azienda”.