Pescina – In occasione del decennale dalla scomparsa del Sottufficiale dell’Aereonautica Militare Italiana Fabrizio Di Nino, giovane militare di Pescina (AQ), che a soli 32 anni, colpito da una malattia incurabile di ritorno da una Missione Internazionale in Kosovo, ha lasciato un vuoto incolmabile nella nostra Comunità e nel cuore delle persone che gli hanno voluto bene, l’Amministrazione Comunale della Città di Pescina ha il desiderio di organizzare una mattinata di approfondimento su una tematica troppo spesso ritenuta scomoda e per questo quasi completamente sottaciuta, l’uranio impoverito utilizzato nei munizionamenti. Nato nei teatri Internazionali di guerra.
Fabrizio, come tantissimi giovani militari italiani, è partito per la sua missione in Kosovo senza ricevere alcun tipo di informazione dai suoi Superiori, senza alcuna preparazione specifica e soprattutto senza avere al seguito alcun dispositivo di protezione particolare pur essendo, i vertici militari, informati dell’impiego di proiettili ad uranio impoverito da parte di alcuni Eserciti Nato che partecipavano alle operazioni. E’ partito con il solo intento di servire la Patria non immaginando assolutamente che ad attenderlo in territorio straniero vi fosse un nemico subdolo e invisibile.
366 vittime accertate, più di 7500 persone malate che combattono ogni giorno per salvare la propria vita colpita dal male incurabile, 95 le sentenze emesse dalla Magistratura nelle cause di riconoscimento promosse dai familiari delle vittime, sono questi i numeri che spaventano e che dall’altra impongono alla nostra coscienza di uomini di non essere complici di coloro che invece questi numeri vogliono sottacere.
Insieme al Dott. Domenico Leggiero, Responsabile del Comparto Difesa in seno al Centro Studi Osservatorio Militare di cui è cofondatore dal 1999 e figura di riferimento per tante famiglie di militari in cerca di verità, all’Avvocato Angelo Fiore Tartaglia, esperto in diritto Militare e uno dei legali difensori delle numerose vittime dell’uranio impoverito che ha ottenuto il più alto numero di sentenze di condanna nei confronti del Ministero della Difesa, insieme alle testimonianze dirette di due giovani militari che sono venuti a contatto con l’uranio impoverito e che racconteranno le cose che i loro occhi hanno visto e le loro orecchie hanno udito nei teatri di guerra ove hanno operato rappresentando il Tricolore Italiano, Vincenzo Riccio e Adamo Ferrara, l’Amministrazione Comunale della Città di Pescina organizza, per il prossimo sabato 25 maggio, a partire dalle ore 11,00, presso la Sala Conferenze del Centro Studi Ignazio Silone in via del Carmine a Pescina, una conferenza dal titolo “X non dimenticare”.
Perché le Istituzioni non possono dimenticare! Hanno invece il dovere di esserci, di difendere, se necessario di schierarsi apertamente e senza timori. L’iniziativa di Pescina sarà sicuramente una piccola goccia in un mare di indifferenza, ma è un dovere innanzitutto nei confronti di Fabrizio, nei confronti della sua voglia di verità portata avanti fino a che le sue forze non lo hanno abbandonato, è un dovere nei confronti di quanti, come lui, non ce l’hanno fatta, di quanti oggi combattono giornalmente una malattia che poteva essere evitata.
Al termine degli interventi autorevoli, i partecipanti si sposteranno raggiungendo il giardino pubblico in prossimità della Chiesa di San Giuseppe ove verrà svelata la targa di intitolazione dello stesso a Fabrizio Di Nino e a tutte le vittime dell’Uranio Impoverito.