Investimenti finanziari: facciamo il punto sul cagr

Chiunque si occupi di investimenti finanziari in maniera professionale sa bene quanto sia importante imparare a leggere correttamente il maggior numero possibile di dati. I dati permettono  di monitorare l’andamento passato degli asset e di ipotizzare la loro quotazione futura. In altre parole i dati permettono di prendere decisioni consapevoli, riducendo il margine di rischio o di errore. Il CAGR che sta per Compoung Annual Growth Rate (in italiano Tasso di Crescita Annuale Composto) è una metrica che permette di visualizzare dati molto interessanti, che possono riguardare tanto il proprietario di azienda quanto il trader interessato a fare compravendita di azioni. Si tratta di un dato con caratteristiche piuttosto specifiche, che non va confuso con il Tasso Medio di Rendimento: questo’ultimo è la media aritmetica dei rendimenti spalmata anno dopo anno. Il CAGR invece, come si vedrà nei capoversi a seguire, propone un punto di vista decisamente più ampio.

Cos’è e come si calcola il cagr

Il cagr è una metrica molto utile in finanza che permette di valutare rapidamente diverse tipologie di dati. Si pensi in tal senso ai risultati ottenuti dalle aziende, ma anche alle performance di rendimento generate dagli investimenti in un periodo di tempo determinato. Da questo punto di vista di solito il CAGR sugli investimenti viene calcolato in un arco temporale che va da un minimo di 5 a un massimo di 10 anni. 

Il Tasso di Crescita Annuale Composto entra nel merito del ritmo medio di crescita: più precisamente assume che tale valore sia stato “composto” nel periodo di tempo preso in analisi. Un altro elemento del CAGR molto importante da tenere a mente l’effetto compounding: il valore iniziale deve essere sommato all’incremento di valore conseguito entro la fine di ogni anno, in modo da ottenere il risultato composto di cui sopra. Questo risultato diventa poi il valore di partenza da cui partire nel momento in cui si analizza l’anno successivo. Dunque per calcolare correttamente il CAGR bisogna avere a disposizione un valore di partenza (SV, ovvero Starting Value), un valore finale (EV, Ending Value) e un numero di anni (T, Time). Dal punto di vista matematico la formula è la seguente: CAGR = [(EV/SV)^1/T]-1.

A cosa serve il cagr

Il CAGR spesso viene chiamato con il nomignolo di “tasso smussato”. Misurando la variazione percentuale nel tempo infatti spesso attenua la volatilità del tasso di crescita che magari viene registrato anno dopo anno. Il risultato è che si ha un valore di crescita che può essere anche molto distante dal dato che viene conseguito anno dopo anno. Basti pensare che un’azienda con entrate che passano da 3 milioni di euro a 30 milioni di euro in 10 anni, avrebbe un CAGR pari a circa il 26%.  Allo stesso modo anche le annate negative hanno un impatto molto meno rilevante sul CAGR che su altre tipologie di conteggio. 

La motivazione è sempre la stessa di cui sopra: il Tasso di Crescita Annuale Composto permette infatti di avere informazioni che riguardano il medio o il lungo termine e difficilmente restituisce dati in grado di raccontare dettagliatamente la singola annata. Per questo motivo il CAGR è un indicatore particolarmente apprezzato per chi si occupa di startup, considerato che permette di guardare con la giusta distanza il livello di crescita di realtà non ancora totalmente consolidate. Detto ciò anche il CAGR può essere ingannevole. Da una parte l’eliminazione della volatilità nel calcolo sulla variazione del tempo semplifica la sua lettura. Dall’altra proprio la volatilità spesso risulta particolarmente interessante per un investitore, considerato che è decisiva per la rivalutazione a breve scadenza di una qualsiasi scelta finanziaria.

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