Abruzzo – In questo lungo e difficile periodo, c’è qualcuno che sin dai primi giorni successivi all’uccisione di Amarena non ha mai smesso di “soffiare” sul fuoco della polemica, alimentando la rabbia di una parte dell’opinione pubblica che ha seguito e segue con apprensione la vicenda dell’orsa e dei suoi cuccioli. Un fenomeno alimentato giorno dopo giorno, le cui conseguenze sono state sempre più evidenti nella quantità e nei toni feroci e denigratori di molti commenti pubblicati sotto qualsiasi post di questa pagina e non solo.
Un risultato frutto della continua disinformazione messa in atto in modo sconsiderato da alcune pagine Facebook, operata per ragioni del tutto ignote, in maniera organizzata, facendo leva sulla rabbia e sulla disinformazione, spesso nutrita da banali luoghi comuni sui dipendenti della Pubblica Amministrazione. A far da contorno, ovviamente, becero qualunquismo e semplificazione insieme ad una lettura parziale delle leggi, delle normative e, soprattutto della letteratura scientifica, nonché di tutta l’informazione che gli addetti ai lavori e il Parco fa puntualmente, da sempre, sugli orsi e sulla complessità della gestione che è lontana anni luce dalle “soluzioni di pancia” e dalle banali semplificazioni.
Le tematiche toccate sono state molteplici e altrettante le bufale proferite: dalle fake sul reale stato di salute dei cuccioli (al grido di “non cielo dikono!!!1!”) alla critica feroce e non argomentata sull’intera gestione dei plantigradi operata dal Parco (“hanno fame, mettetegli da mangiare!”) fino all’incitazione all’odio nei confronti del Direttore del Parco, con montaggi artefatti di stralci di vecchie interviste e immagini fuori dal contesto, utili solo alla mistificazione e ad alimentare ulteriori polemiche.
L’operato del Parco, anche e soprattutto rispetto alla conservazione dell’orso bruno marsicano, oltre che ad essere comunicato periodicamente in maniera trasparente, con report al Ministero, ISPRA ed agli altri soggetti istituzionali coinvolti, viene divulgato costantemente sul sito ufficiale (https://www.parcoabruzzo.it/pagina.php?id=450) e sui social.
Siamo un Ente Pubblico e questo significa anche rendere conto ai cittadini con cui abbiamo spesso un dialogo aperto e proprio per questo ci piacerebbe confrontarci anche con coloro che si lasciano andare ad insulti gratuiti, peraltro frutto di convinzioni maturate senza conoscere davvero il tema, ma pensando di offrire la “ricetta migliore” per la gestione degli orsi. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo andando nei centri abitati ad incontrare residenti e turisti, ma lo faremmo volentieri anche in sede, accogliendo i tanti che al posto di sfogarsi inutilmente su una tastiera potrebbero varcare i nostri cancelli, sempre aperti al pubblico, per dialogare, non certo per essere insultati!
Anche se in parte argomenti già trattati, tante volte, soprattutto in quest’ultimo mese, dal momento che la disinformazione è acerrima nemica della conservazione, sarà nostra cura, nelle prossime settimane, fare debunking sui falsi miti e sulle fake news divulgate nelle settimane passate.
Fonte: Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise