Luco dei Marsi – “Come se fosse una prefazione di un libro, altrettanto dovrei poter dire per questo nuovo Album, ma non so davvero come iniziare e con esattezza cosa dire, e forse non lo saprò mai. So solo di essere grato e contento di aver speso del tempo per la musica, e di aver condiviso con i miei amici musicisti questa idea, c’è da credere, non è assolutamente poco. Un lasso di tempo speso per dire e fissare sfumature e colori musicali, spero con coscienza e senza ego“, con queste parole il musicista Venanzio Venditti, di Luco dei Marsi, presenta “Inside”, il suo recentissimo album.
I nove brani, più una bonus track, contenuti in “Inside”, offrono un jazz raffinato che infonde al disco una serenità rara. Sono quattro i musicisti che supportano il sassofonista con grande professionalità: Roberto Tarenzi (pianoforte), Francesco Puglisi (contrabbasso), Francesco Lento (tromba) e Marco Valeri (batteria). Tutti mettono tutto il loro cuore nella musica, facendo capire all’ascoltatore che il quintetto potrebbe suonare all’infinito, offrendo sempre il massimo.
Continua Venditti: “L’idea trainante rimane sempre la stessa e legata indissolubilmente all’affetto e alla grande ammirazione dei musicisti del passato, per la loro umanità e le loro accattivanti prospettive e per i loro superbi modelli stilistici. Dei veri e propri giganti della grande tradizione musicale e del Jazz del secolo scorso. Non potrà mai esistere nell’arte una vera e consapevole “modernità” senza la conoscenza della tradizione“.
“Per esigenze tecnico-stilistiche” spiega Venanzio Venditti “il Quintetto ha un organico strumentale che rispecchia a pieno le storiche formazioni della tradizione del Jazz colto e composito degli anni Cinquanta e Sessanta, l’Hard-bop e del Cool Jazz, come su dicevo, prospettive stilistiche seducenti e rivoluzionarie, sbocciate sul finire degli anni Quaranta e sviluppatesi nella loro forma apicale negli anni Cinquanta, frutto della infaticabile ricerca e della profonda conoscenza e creatività dei grandi musicisti del Jazz di quel periodo. In questo Album si racchiude e spero si percepisca quella meravigliosa e ostinata idea, con tre composizioni classiche del Jazz e con altre composizioni originali, ma intimamente caratterizzate da tali modelli stilistici“.