Canistro – “La calcolosi urinaria è una patologia sempre in continua evoluzione da un punto di vista numerico per un’incidenza, ma che alla clinica Ini siano in grado di trattare con metodiche molto avanzate e consolidate, che altre strutture non dispongono, con particolare centralità attribuita alla litrotrissia extracorporea, ritenuta oramai tra le più efficaci da importanti studi internazionali”.
Lo afferma l’urologo aquilano Alfonso Di Nardo, operante da oltre 30 anni nella clinica Ini di Canistro, in provincia dell’Aquila, convenzionata nella mono specialistica in ortopedia e riabilitazione con il sistema sanitario nazionale ma che ha nella urologia un ambito di attività di richiamo, anche per pazienti fuori regione. Nella struttura marsicana, del Gruppo nazionale Ini, fondato dal compianto professor Delfo Galileo Faroni, si effettuano prestazioni di eccellenza: i casi trattati, su pazienti provenienti anche da altre regioni, sono in media 450 l’anno, con punte anche di 1.000.
Alla Ini di Canistro si utilizzano la litrotrissia extracorporea, con onde d’urto generate dal litotritore che passano attraverso il corpo umano e vanno a frantumare i calcoli, e poi la litotrissia percutanea, che attraverso una piccola incisione nel fianco consente di accedere al rene con uno strumento e mediante l’uso del laser permette di frantumare il calcolo e asportarne i frammenti, e la litotrissia retrograda per via ureterorenoscopica, introducendo una sonda endoscopica che risale fino al calcolo.
“La calcolosi – spiega il dottor Di Nardo – è una patologia che è molto importante da un punto di vista dei danni che può provocare sul rene, a volte irreversibili, e che un tempo portava molti pazienti a trattamenti di dialisi. Oggi, grazie a metodiche sempre meno invasive e sempre più efficaci lo scenario è cambiato. In particolare il litotritore extracorporeo consente di frantumare il calcolo focalizzando delle onde sonore ad alta frequenza, senza nessuna invasività e senza anestesia, e permette di risolvere la patologia in tempi brevi”.
Il dottore però sottolinea l’importanza della diagnosi precoce e della prevenzione. “La calcolosi è per così dire figlia del benessere, della non corretta alimentazione, che ha portato alla crescita dei numeri di questa patologia, anche tra i bambini, e non solo tra gli anziani. È fondamentale innanzitutto una anamnesi, per capire se si ha familiarità, se ci sono delle cause predisponenti a questa patologia dal punto di vista genetico, noi raccomandiamo poi l’iperidratazione al paziente che ha le prime avvisaglie di calcolosi, oppure se ha delle recidive: importante diluire infatti l’urina, bevendo molta acqua, purché sia oligominerale”. Il Gruppo Ini da oltre 70 anni opera in Abruzzo, Lazio e nel centro-sud Italia, con 10 strutture sanitarie, oltre 1200 posti letto e circa 2mila dipendenti.
Comunicato stampa Ini Canistro