Inasprite le pene per chi maltratta gli animali: multe più salate e reclusione per i reati

Inasprite le pene per chi maltratta gli animali: multe più salate e reclusione per i reati

Il Senato ha approvato, con il voto per alzata di mano, una legge che inasprisce significativamente le pene per i reati contro gli animali.

Il provvedimento rappresenta un cambiamento fondamentale nella legislazione italiana, poiché amplia la protezione degli animali non solo come oggetti di affezione umana, ma come esseri senzienti con diritti giuridici propri

Le modifiche mirano a garantire una protezione giuridica più forte e diretta per gli animali, superando l’idea che la legge tuteli gli animali solo in quanto oggetti di affezione per gli esseri umani.

Piuttosto, il testo sottolinea la necessità di considerare gli animali come soggetti aventi diritti a prescindere dalla percezione umana.

La legge introduce 15 nuovi articoli che modificano e integrano i Codice Penale e di Codice di Procedura Penale, con l’obiettivo di rafforzare la tutela penale degli animali.

Tra le principali novità si evidenziano:

  • Pene più severe per i combattimenti tra animali: Per chi organizza questi eventi, la reclusione passa da 2 a 4 anni, con multe fino a 30.000 euro per i partecipanti. Le pene aumentano ulteriormente se i reati sono compiuti in presenza di minori o con diffusione di immagini online. Vengono inoltre introdotti nuovi reati legati all’allevamento e all’addestramento per i combattimenti, nonché alle scommesse su tali eventi.
  • Inasprimento per uccisione e maltrattamento: L’uccisione di un animale può comportare il carcere da 6 mesi a 4 anni e una multa fino a 60.000 euro. Per il maltrattamento, la reclusione può arrivare fino a 2 anni, eliminando le sanzioni pecuniarie alternative. Le pene sono aggravate se i reati sono commessi in presenza di minori, con l’uso di armi o con diffusione di immagini.
  • Divieto di abbattimento degli animali coinvolti: Gli animali coinvolti in reati dovranno rimanere sotto custodia fino alla fine del processo, con la possibilità per le associazioni di protezione animale di richiedere il riesame del sequestro per garantirne il miglior trattamento.
  • Misure preventive e contrasto all’abbandono: In caso di reati abituali, si applicheranno misure di prevenzione simili a quelle previste per i crimini di stampo mafioso. Vengono inasprite le sanzioni per l’abbandono e il traffico illecito di animali, e per l’importazione illegale.
  • Divieto di catene e pellicce: È ora vietato tenere gli animali domestici legati con catene, con multe fino a 5.000 euro per i trasgressori. Viene inoltre introdotto il divieto totale di utilizzare pellicce di gatti domestici a fini commerciali.
  • Coordinamento delle forze di polizia: Le nuove norme prevedono un migliore coordinamento tra le forze di polizia e l’istituzione di una sezione apposita nella banca dati delle forze dell’ordine per raccogliere e analizzare le informazioni sui crimini contro gli animali, facilitando l’individuazione e la repressione.

Le modifiche apportate ai Codici Penale e di Procedura Penale mirano a stabilire una giurisprudenza più coerente e rigorosa per quanto riguarda la protezione degli animali.

L’obiettivo è quello di rafforzare la prevenzione dei crimini contro gli animali, ma anche di migliorare l’efficienza del sistema legale attraverso una maggiore collaborazione tra le forze di polizia.

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