Collelongo. Arriva una svolta nella vicenda della cava “Le Grottelle” di Collelongo. Il Tar dell’Aquila ha emesso l’ordinanza con cui ha respinto la domanda cautelare presentata da Remo Tamburro contro il procedimento di divieto di prosecuzione di attività, avviato dalla provincia dell’Aquila.
Si tratta del provvedimento emesso dalla provincia il 10 febbraio scorso che ha statuito “il divieto di prosecuzione attività per il recupero rifiuti in procedura semplificata”, secondo il dettato del decreto legislativo 152 del 2006, che tratta di materia ambientale. Con tale provvedimento è stato di fatto impedito alla ditta “Remo Tamburro” di continuare a sversare nella casa “Le Grottelle” di Collelongo, fanghi industriali provenienti dalla Toscana.
Il Tar dunque si è opposto all’annullamento del provvedimento che rimane così in vigore. Intanto, va avanti il lavoro della conferenza di servizi presieduta dall’architetto Vincenzo Tarquini, dell’ufficio tecnico del Comune di Collelongo. All’inizio della prossima settimana tutti gli Enti che sono chiamati a sedersi al tavolo di lavoro della conferenza saranno di nuovo invitati ad incontrarsi per concludere la vicenda che ha portato la “vicenda cava Le Grottelle” al centro di un acceso dibattito tra maggioranza, opposizione e associazioni ambientaliste.
Al termine della conferenza il Comune di Collelongo arriverà alla richiesta di rimozione dei rifiuti depositati e risultanti non conformi alla legge (si tratta di circa 17mila tonnellate di materiali che hanno contaminato una parte dell’area), che dovrà essere fatta dalla “Remo Tamburro”.
LEGGI ANCHE: Dopo tre rinvii, fissata al 9 novembre l‘udienza al Tar sul caso della Cava “Le Grottelle” di Collelongo