Avezzano – Sono state accolte ieri mattina, tra gioia e festa, le Suore Zelatrici del Sacro Cuore Ferrari presso il Santuario della Madonna di Pietraquaria di Avezzano, con la Messa presieduta dal vescovo Giovanni Massaro e concelebrata anche dal rettore del santuario don Paolo Ferrini. Grazie alla loro presenza infatti riapre così la Casa d’accoglienza «Domus Mariae». La congregazione gestirà l’accoglienza dei pellegrini e l’animazione spirituale dedicata alle parrocchie, ai gruppi e a quanti vorranno vivere momenti di silenzio e preghiera. Dopo la Messa in processione si è giunti insieme, sacerdoti, suore e fedeli, presso la casa, adiacente al santuario, dove c’è stata la benedizione e l’inaugurazione della vita religiosa delle suore. L’omelia del vescovo:
«Carissimi fratelli e sorelle, carissimo don Paolo, Reverenda Madre Generale delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore, cari fedeli tutti, oggi è una giornata di grazia per il nostro Santuario della Madonna di Pietraquaria, luogo amato, visitato e custodito nella fede da generazioni di fedeli della Marsica e non solo. In questo luogo santo, dove la presenza di Maria è conforto e guida, viviamo insieme un passaggio importante: accogliamo con gioia le Suore Zelatrici del Sacro Cuore, che iniziano il loro servizio nella Casa di Accoglienza “Domus Mariae”, al servizio del pellegrino, della preghiera e della speranza. Il Vangelo di oggi (Lc 17,11-19) ci pone davanti alla scena dei dieci lebbrosi guariti da Gesù. Solo uno torna indietro per ringraziarlo. Solo uno, straniero, samaritano, riconosce che la guarigione ricevuta non è solo fisica, ma tocca il cuore, la fede, l’anima. Gesù si stupisce, e la sua domanda è diretta: “Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono?” È una domanda che arriva anche a noi: abbiamo ancora un cuore capace di riconoscenza? Di tornare sui nostri passi per dire “grazie” a Dio, alle persone, alla vita? E oggi noi vogliamo ringraziare Dio e vogliamo dire grazie alle Suore Benedettine della Carità, che per tanti anni hanno servito con dedizione questa casa, questa terra, i pellegrini, e lo hanno fatto con discrezione e spirito monastico, in ascolto della Parola e nel dono silenzioso di sé. Il loro ritiro, dovuto, come ben sappiamo, fondamentalmente alla carenza di vocazioni, non è un abbandono, ma una consegna. E oggi, nel nome del Signore, accogliamo questa consegna con fiducia.
Carissime Suore Zelatrici del Sacro Cuore, benvenute e grazie per aver accolto questa chiamata. La vostra presenza qui è un segno di Provvidenza da parte di Dio e della Madonna di Pietraquaria che non hanno voluto lasciare questo luogo senza la presenza preziosa delle suore. Ma è anche per voi segno di missione. La vostra spiritualità, radicata nel Sacro Cuore di Gesù, è profondamente legata al messaggio evangelico della compassione, della vicinanza, del servizio. Voi venite da una lunga tradizione nata all’Aquila nel 1879, grazie all’opera di Maria Ferrari, una donna appassionata del Vangelo e attenta ai bisogni del tempo. Il vostro Istituto ha nel cuore gli ammalati, i giovani, i poveri, i bisognosi e tutti coloro che cercano Dio. E proprio perché vi siete lasciate ferire dal Cuore di Cristo, ora siete pronte a consolare, curare, educare, accogliere. In questo Santuario, accanto alla Madonna, sarete sentinelle della fede e della carità. Nella Domus Mariae, che riapre sotto la vostra guida, i pellegrini, le parrocchie, i gruppi, le persone stanche, ferite o in ricerca, potranno trovare un luogo di silenzio, ascolto, preghiera e accoglienza. San Paolo, nella seconda lettura (2Tm 2,8-13), ci ricorda che anche nelle difficoltà e nella prova, “se moriamo con lui, con lui anche vivremo; se perseveriamo, con lui anche regneremo”.
La vostra presenza qui è una testimonianza di perseveranza nella fede. È risposta concreta a un mondo che spesso ha fretta e si dimentica dell’altro. È il sì quotidiano al Vangelo, vissuto nel servizio umile e fedele, come il vostro stesso nome suggerisce: zelatrici, cioè appassionate, instancabili nel cercare e nel donare l’amore del Cuore di Gesù. Papa Francesco, nella sua ultima enciclica Dilexit Nos, sulla spiritualità del Sacro Cuore scrive: “Il Cuore di Cristo è il centro pulsante della rivelazione dell’amore di Dio. Dall’alto della Croce, Egli ha aperto il suo cuore perché noi potessimo entrarvi e dimorarvi” (DN, 12). E ancora: “Chi si lascia toccare dal Cuore trafitto di Cristo diventa capace di una nuova compassione, di una fraternità che sa farsi carico delle ferite dell’altro” (DN, 24). Carissime sorelle, con voi, anche il Santuario riceve un cuore nuovo: un cuore che accoglie, prega, ascolta, serve. E siamo certi che, con la guida di don Paolo Ferrini, rettore attento e generoso, saprete inserirvi con discrezione e forza nella vita spirituale e pastorale di questo luogo santo. Nella prima lettura (2Re 5,14-17), Naaman il Siro, pagano, guarisce dalla lebbra e torna riconoscente al profeta Eliseo, confessando: “Ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele”. È un altro esempio di gratitudine, che nasce da un’esperienza di salvezza. Così anche noi, oggi, vogliamo riconoscere la presenza di Dio in questa nuova pagina che si apre. In un tempo in cui tante comunità religiose chiudono, noi oggi, per grazia, vediamo una comunità religiosa che nasce nella nostra Chiesa dei Marsi. È un segno dei tempi, da accogliere con fede e custodire con cura.
Alla Madonna di Pietraquaria, a lei che da secoli veglia su Avezzano e la Marsica, affidiamo il vostro cammino, care sorelle Zelatrici, il vostro servizio, la vostra vita comunitaria. A Lei chiediamo che questo luogo continui ad essere casa di misericordia, scuola di preghiera, rifugio per chi cerca Dio. E a voi tutti, fratelli e sorelle, chiedo: sostenete questa nuova presenza con la preghiera, con la vicinanza, con la collaborazione. Il popolo marsicano ama la Madonna di Pietraquaria e vuole bene a tutte le religiose: sono certo pertanto che non farete mancare il vostro sostegno. Grazie, Suore Benedettine, per quello che siete state. Grazie, Suore Zelatrici, per quello che siete. Grazie, Madonna di Pietraquaria per la tua premura di madre. Grazie Signore, per quello che fai in mezzo a noi.».















