L’Aquila – Fine dell’incubo per Michele D’Angelo, docente dell’Università dell’Aquila che è rientrato rientrando in Italia dopo la detenzione in Albania.
Nelle ultime settimane non erano mancati appelli istituzionali e prese di posizione politiche per una rapida soluzione, a conferma dell’attenzione nazionale che il caso aveva suscitato. D’Angelo è docente e ricercatore dell’Università degli Studi dell’Aquila nell’area delle scienze della vita.
Sulla vicenda interviene il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, che sottolinea il lavoro istituzionale svolto in queste settimane:
«In questi mesi è stato fatto un lavoro silenzioso, concreto e determinato che ha visto impegnati, sin dal primo momento, l’ambasciata e il corpo consolare per il tramite della Farnesina e del viceministro Edmondo Cirielli e di tutto il suo staff a cui desidero rivolgere un sincero ringraziamento per la disponibilità, l’attenzione e la sensibilità dimostrate in ogni fase della complessa vicenda».
Biondi aggiunge :
«Fin dai primi giorni, quando fui contattato dalla compagna Vanessa, abbiamo seguito da vicino l’evolversi della situazione. È stato difficile e doloroso, ma oggi prevale un sentimento di riconoscenza: verso chi ha lavorato lontano dai riflettori e verso tutte le persone che, con rispetto e senso delle istituzioni, stanno contribuendo a riportare Michele a casa. Siamo certi che saranno chiariti tutti gli aspetti della vicenda e che potrà buttarsi alle spalle questa triste parentesi».
Restano ora da definire gli sviluppi processuali in Albania, dove il procedimento segue il suo corso. Intanto il rientro consente al professore di riabbracciare i propri cari e di riprendere contatto con la comunità accademica, mentre le autorità competenti proseguiranno con gli adempimenti previsti dalla cooperazione giudiziaria tra i due Paesi.








