San Vincenzo Valle Roveto – Siamo arrivati alla terza edizione di questa festa che, come ripetiamo spesso, inizia molto tempo prima del giorno ufficiale, c’è un entusiasmo da parte di tutti, comitato organizzativo, cantine e popolazione in generale che riflette l’orgoglio di fare parte attiva e propositiva per un evento che mette in moto un paese intero non solo nei residenti ma anche per tutti quelli che hanno in esso una parte della loro storia.
Il Borgo di Natale è un momento che va oltre la convivialità, è la punta di diamante di un progetto di rinascita, di sfida, per chi crede che salvare la propria cultura ed unicità sia una possibilità di futuro, un modello possibile di rinascita. Ogni piccolo borgo può e deve esprimere le sue potenzialità e proporre la propria storia al potenziale visitatore, indurre curiosità, far vedere che si può fare cultura anche con poco può essere un punto di svolta, di rottura dalle vacanze preconfezionate, dal turismo omologato e deciso dalle mode, dal panorama uniforme e avvilente del consuma e butta.
Gli organizzatori di questa manifestazione hanno deciso che essa dovesse essere un momento di rottura, proporre un modello diverso dove minimizzare tutto quello che non fosse tradizionale, tutto quello che in qualche modo aggiunge impatto superfluo sull’ambiente con chiaro l’obiettivo di un percorso di qualità totale. La selezione rigorosa delle cantine partecipanti, il numero delle stesse contenuto, l’azzeramento dell’uso di materiali non compostabili per la somministrazione degli alimenti, l’idea che fare una festa a plastica zero e impatto minimo sia possibile, sono il biglietto da visita della festa.
Anche questo anno si intrecciano ad un percorso enogastronomico scampoli di cultura e di artigianato locale, in cantine tematiche ci sono le storie del paese attraverso poesie dialettali e voci degli anziani narranti mescolati con musiche dal vivo ed immagini evocative dei luoghi e delle persone. Con le mostre di pittura, disegni e foto storiche, tentiamo di incuriosire tutti: invitando a tornare anche in altri momenti, esplorare con occhi sempre diversi e sempre meravigliati posti che portano con loro storie millenarie, poco visibili, forse, ma presenti in ogni scorcio, ogni muro e dentro i racconti che ci tramandano i nostri genitori e nonni.
Questo vuole essere l’anima della nostra festa. Anche per questa edizione ci sono molte amiche e amici che si sono spesi affinché diventasse una gioiosa giornata da trascorrere e vivere con l’orgoglio nel cuore. Con essa ricordi di chi con noi ha sognato che questo fosse possibile e ci ha lasciato l’eredità di un sorriso pieno di speranza. A loro grazie, grazie di aiutarci a credere in un futuro possibile per un piccolo paese sospeso sulla sua collina che guarda compiaciuto chi si prende cura di lui.
Comunicato stampa