Avezzano – Le fotografie che raccontano il tragico terremoto che, la mattina del 13 gennaio 1915, distrusse Avezzano e numerosi altri paesi della Marsica sono la traccia tangibile di un passato che nessuno, soprattutto tra noi marsicani, può e deve dimenticare.
Oltre alla distruzione di edifici, strade e altre strutture letteralmente polverizzate da una scossa sismica senza precedenti, ciò che alcuni scatti ci trasmettono è la tragedia umana che i sopravvissuti si sono trovati a vivere loro malgrado. La fotografia che vi mostriamo è conservata negli archivi dello “United States Geological Survey” e racconta proprio questo: la disperazione, la miseria, il dramma di chi è rimasto in vita.
In questo antico scatto originale del 1915 è racchiuso forse l’aspetto più inquietante di una tragedia come il terremoto di Avezzano ma, nel contempo, anche quello più autenticamente umano: la vicinanza e la solidarietà di chi spartisce tutto perché non ha più nulla.
Una donna ha tra le mani una bottiglia di latte e un’altra che recupera una tazza. Materassi e coperte poggiati a terra e altre persone che cercano, evidentemente, di proteggersi dal freddo dell’inverno marsicano di inizio Novecento come possono. Alle loro spalle case ridotte a ruderi, finestre rimaste appese, monconi di abitazioni. Forse le loro abitazioni. Da lì è ripartito di nuovo tutto. Ineluttabilmente.
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