“I miei primi cento anni”: un secolo di storia narrato da Adele Mariani e suo figlio Piero

"I miei primi cento anni": un secolo di storia narrato da Adele Mariani e suo figlio Piero
"I miei primi cento anni": un secolo di storia narrato da Adele Mariani e suo figlio Piero

Avezzano Sabato 16 novembre, ad Avezzano, presso la sala conferenze dell’ex complesso Montessori in Via Fontana, alle ore 16:30, si terrà la presentazione del libro di Adelina Mariani e Piero Petricca, patrocinata gratuitamente dal Comune di Avezzano. L’opera è già stata definita un importante patrimonio storico e culturale.

Interverranno Piero Petricca, biografo e coautore insieme alla madre Adelina, e il Professor Lorenzo Cantatore, ordinario di storia della pedagogia presso l’Università Roma Tre. Coordinerà l’incontro la giornalista Luisa Novorio.


“Mi chiamo Piero e sono di Meta, proprio come mia madre, Mariani Adele, coautrice con me di questo libro, I miei primi cento anni. Adele è stata una donna di straordinaria longevità, vissuta fino a quasi 104 anni – era nata l’8 dicembre 1918, subito dopo la Grande Guerra, ed è venuta a mancare nel 2022. In queste pagine, raccontiamo un secolo di vita vissuto in prima persona, intrecciato con la storia della Marsica e dei suoi eventi più drammatici e significativi, a partire dal terribile terremoto del 1915, che colpì anche Meta, causando 37 vittime.

Mia madre ha attraversato la sua giovinezza durante la Seconda Guerra Mondiale, sopportando la fame, la miseria e il dolore di quegli anni difficili. Rimasta vedova a 50 anni, con sette figli a carico, il più piccolo di soli otto anni, ha spesso dovuto affrontare sola enormi difficoltà, senza più i suoi genitori. Nel libro, Adele racconta questi momenti di sofferenza, ma anche episodi curiosi e aneddoti di una vita che ha attraversato epoche e cambiamenti radicali, cose che oggi nessuno ricorda più.

Un capitolo speciale è dedicato ai fratelli Durante, amici di gioventù e coetanei di mia madre, e alla loro tragica fine: arrestati dai nazisti, furono torturati e poi brutalmente uccisi. Adele è stata l’ultima persona a vederli vivi, un ricordo indelebile che testimonia la brutalità di quei tempi.

Inoltre, questo libro custodisce un piccolo tesoro: la lingua dello “Ngiàmbrico”, un dialetto segreto creato dai Metacchiari, gli abitanti di Meta. Questa lingua, usata dai nostri antenati per comunicare senza farsi capire dagli oppressori, risale a tempi antichi. Ho incluso un vocabolario con frasi ed espressioni per tramandare questo affascinante linguaggio.

Infine, il volume racchiude oltre tremila anni di storia, partendo dall’antico popolo dei Marsi e intrecciandosi con la storia più ampia della Marsica, le cui vicende risuonano nelle pagine di questo libro. I miei primi cento anni è una testimonianza unica della vita e del coraggio di una donna, e un omaggio alla memoria di un territorio che ha saputo resistere nel tempo”.

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