Avezzano – Ieri pomeriggio si è tenuto il Convegno: «Cantare (ancora) un canto nuovo», momento di formazione e catechesi rivolto ai direttori dei cori parrocchiali, agli organisti, agli animatori liturgici, ai parroci, alle religiose promosso dall’ufficio diocesano per la musica sacra, nel teatro della parrocchia di San Rocco di Avezzano. L’appuntamento, presieduto dal vescovo Giovanni Massaro e dal direttore dell’ufficio musica sacra, don Andrea De Foglio, è stato impreziosito dalla relazione centrale affidata a suor Elena Massimi, Figlia di Maria ausiliatrice, presidente dell’Associazione professori di liturgia, docente di liturgia presso la Pontificia facoltà di scienze dell’educazione «Auxilium», l’Università pontificia salesiana, e l’Istituto di liturgia pastorale di Padova, direttore di «Rivista Liturgica». Ha collaborato alla nuova edizione del Messale romano per la sezione musicale dell’ufficio liturgico della Cei e ha al suo attivo diverse pubblicazioni.
L’incontro si è aperto con il canto “Veni Creator Spiritus”, e la lettura, guidata da don De Foglio, del brano paolino tratto da Colossesi 3,12-17. A seguire l’introduzione del vescovo che ha sottolineato l’importanza della formazione liturgica dei coristi, dei direttori dei cori, degli animatori del canto. Successivamente la relazione di suor Elena Massimi che ha approfondito i principi fondamentali della musica all’interno della liturgia. A conclusione si è aperto un dialogo e dibattito con i presenti. In cantiere, a maggio, ulteriori incontri di formazione dedicati al tema.
«La ripresa del canto, dopo le difficoltà di questi anni – spiega don Andrea De Foglio – ha permesso di riprovare quelle emozioni e quei sentimenti che accomunano quanti amano cantare in coro per animare le liturgie. È bello ritrovarsi in tanti, animati dal desiderio di condividere e comunicare il valore dello stare insieme realizzando il miracolo dell’armonia nel canto. Grazie alla capillarità della sua presenza nella diocesi -continua De Foglio – il coro è un importante presidio culturale in ogni parrocchia; coltiva, nella gratuità e solidarietà dell’impegno dei suoi cantori, modelli virtuosi di pratiche sociali; grazie alla passione che ne è il presupposto, sviluppa gli anticorpi per superare i momenti critici sia a livello individuale che collettivo».
Foto di Americo Tangredi