Avezzano – “Un sincero augurio a tutte le ragazze, i ragazzi, le loro famiglie, i docenti, i dirigenti e il personale del mondo della scuola per un nuovo e proficuo anno scolastico. Domattina, in attesa che suonino le campanelle dei vari istituti di ogni ordine e grado, le nostre strade si sveglieranno un po’ prima del solito grazie alla vivacità dei tanti studenti che, divisi tra il comprensibile malincuore per la fine delle vacanze e l’entusiasmo per l’inizio del nuovo anno e soprattutto perché rincontreranno compagni che non vedevano da molte settimane, torneranno a colorare la nostra città.
Sì, perché il primo giorno di scuola è una festa per tutta la comunità, è la vita che prepotente si proietta nel futuro e poco importa se qualcuno dimenticherà il diario o un quaderno: si ricomincia, tutti insieme. Per questo ci tengo, come sindaco, a esprimere la mia vicinanza agli studenti, perché investano su loro stessi, comprendano quale preziosa opportunità può rappresentare la scuola se sapranno impegnarsi come devono. Agli insegnanti, professione difficile quanto fondamentale, poco valorizzata in Italia rispetto agli altri paesi europei.
E’ nelle loro mani e ai loro cuori che affidiamo i nostri figli. Avrei voluto darvi solo scuole nuove e posso darvi scuole agibili, ma sappiate che il sindaco si batterà affinché nel minor tempo possibile tutti possano essere ospitati in edifici all’avanguardia. Da parte nostra, l’amministrazione sarà accanto a voi, seduta nel banco accanto al vostro, pronta a collaborare con i dirigenti scolastici per rendere le scuole sempre più accoglienti.
Un pensiero speciale voglio rivolgerlo ai più piccoli, ai bimbi e alle bimbe della materna, alle loro lacrime e a quelle dei loro genitori, a quella ansia di separazione che non riusciamo mai a vincere del tutto. Vi aspetta un lungo cammino. Vivetelo come una grande avventura. Un grande libro, con pagine belle e meno belle, ma senza pagine bianche.
Ringrazio in particolare il personale della scuola, perché spesso opera in situazioni di grande disagio e la burocrazia arranca per risolvere, a volte solo tamponare, le loro difficoltà. Dialoghiamo come abbiamo fatto sinora. Dateci consigli. Criticateci. Spronateci a fare meglio. Perché non è mai troppo tardi per imparare, neanche a fare il sindaco”.