Attraverso l’esperienza politica dei militanti marsicani accomunati dal mito del fascismo, le manifestazioni di massa stavano prendendo sempre più importanza, rappresentate dalle solite funzioni simboliche. La riunione del fascio giovanile svoltasi all’Aquila nel Salone del Littorio (subito dopo il discorso di Mussolini del 3 gennaio 1931), accolse le proposte dell’assemblea sindacale dei professionisti e degli artisti, alla presenza del prefetto Sebastiano Sacchetti, del segretario federale Gustavo Marinucci, del preside della provincia Ubaldo Bafile e di Ezio Fanti, ispettore regionale della confederazione nazionale sindacati fascisti. Occorreva assegnare le nuove cariche di categoria ai medici, veterinari, ingegneri, geometri, insegnanti, patrocinatori legali, farmacisti, ostetriche, avvocati e procuratori di tutta provincia aquilana. Giustino Di Crescenzo fu eletto dal sindacato come patrocinatore legale e Lucio Di Ponzio come capo del sindacato medici provinciali. Tra i veterinari furono chiamati: Girolamo Agapite di Gioia dei Marsi e Francesco Nanni di Avezzano; per i farmacisti, Adolfo Mazzoni; per i geometri, Alfredo Palladino di Magliano dei Marsi; per gli ingegneri, Arturo di Marco di Avezzano (1).
Altra importante comunicazione resa alla stampa fu quella della nomina come membro del direttorio sindacato fascista dei medici della provincia: «l’egregio dott. Felice Gentile di Rosciolo, nostro concittadino che da molti anni esercita, col più lusinghiero successo, la sua professione in Avezzano quale medico condotto» (2).
L’eliminazione del podestà di Avezzano (Orazio Cambise) e la sua sostituzione con il commissario straordinario Pietro Gazzotti, trovò, evidentemente, l’opinione pubblica favorevole all’evento. Tanto è vero che la cronaca riporta le seguenti affermazioni del 17 gennaio 1931: «La nuova nomina del cav.Gazzotti è stata appresa con vivissimo compiacimento dalla cittadinanza intera e dalle Camice Nere avezzanesi, che hanno potuto apprezzare tutta la preziosa e vasta opera da lui, svolta dacché assunse la direzione del fascio locale, e che nutrono per lui profonda devozione e simpatia» (3).
Nel frattempo, Domenico Amicucci (podestà di Tagliacozzo), sicuramente appoggiato dal fratello Ermanno, rilanciava l’immagine del comune come «ambita stazione climatica», attuando con fervore opere importanti: «Nei pochi anni della sua gestione podestarile si vanno risolvendo tutti i problemi che maggiormente interessano il suo divenire». Innanzitutto riuscì a portare a termine la rete idrica; mentre, la costruzione di nuovi villini, rendeva la visione di un vero paese di villeggiatura. Oltretutto, il primo cittadino, terminò alcuni cimiteri situati nelle frazioni e, inoltre, seppe risolvere l’annoso problema delle fognature: la rettifica della strada Tagliacozzo-Monte Bove; il riattamento del teatro Talia; la cura dei giardini pubblici e dei lavatoi. Anche gli importanti uffici della pretura, della conciliazione, del registro, della cattedra ambulante, della milizia e dei telefoni furono condotti a termine. Con la sua zelante e oculata amministrazione (a detta del corrispondente), seppe infine eliminare l’annosa tassa del «focatico», riducendo del 20% le tasse sul bestiame e del 50% quelle della fida di pascolo (4).
Ad Avezzano, invece, il 16 gennaio dello stesso anno, furono indette le elezioni dei presidenti della federazione commercianti, con occasioni davvero importanti per tutta la numerosa categoria. Fra i diciotto presidenti di gruppo della provincia, furono eletti gli avezzanesi Pietro Camathias (rappresentante dei grossisti al dettaglio di droghe e coloniali, cereali, alimentari vari e latte); Luigi Lucci (per il gruppo ferro, ferramenta, utensili, armi e munizioni, macchine varie e concimi agricoli); Raniero Tantalo (per il gruppo mercerie, filati, confezioni, merletti, mode, camicerie e profumi) (5).
In questo convulso periodo, la risposta politica del regime fascista ripropose ancora una volta il problema degli equilibri sociali all’interno delle istituzioni avezzanesi. Nonostante alcuni anni prima il professore Ercole Nardelli fosse stato costretto a fuggire a Roma per le intemperanze degli squadristi, il 2 febbraio del 1931, invece, il preside del Ginnasio fu nominato «dal Ministero dell’Educazione Nazionale» biografo ufficiale della Marsica.
Negli stessi giorni l’avvocato Gustavo Marinucci partecipò all’assemblea del sindacato forense per eleggere nuove figure sostenute dal partito fascista, accolto con simpatia dagli avvocati marsicani e dai «procuratori esercenti» presso il tribunale di Avezzano. Dopo la votazione, risultarono votati: i segretari Loreto Marcangeli e Carlo Iacobacci, Giuseppe Marrama e Mauro Amiconi come avvocati membri; Vincenzo Pompei, come procuratore; gli avvocati Aurelio Irti e Romolo Retico rispettivamente di Ortucchio e Trasacco, come revisori (6).
NOTE
- Il Messaggero, Anno 53° – N.12 – Mercoledì, 14 gennaio 1931, Cronaca degli Abruzzi, Marche e Molise, Riunione del fascio Giovanile, L’Aquila 11.
- Ivi, Anno 53° – N.13 – Cronaca degli Abruzzi, Marche e Molise, Da Magliano dei Marsi. Per una nomina.
- Ivi, Anno 53° – N.16 – Cronaca degli Abruzzi, Marche e Molise, Da Avezzano. Il nuovo Commissario prefettizio del Comune, p.6.
- Ibidem, Come Tagliacozzo, in fervore di opere si sta affermando ambita stazione climatica.
- Ivi, Anno 53° – N.15 – Cronaca degli Abruzzi, Marche e Molise, p.6, Da Avezzano. Le elezioni dei Presidenti di Gruppo della Federazione Commercianti.
- Ivi, Anno 53° – N.29 – Martedì, 3 Febbraio 1931, Cronaca degli Abruzzi, Marche e Molise, p.6, Corriere di Avezzano.