Marsica – Anche il settore fotografico, a causa del lockdown e delle drammatiche conseguenze della pandemia di Coronavirus, è in ginocchio. Nella giornata di martedì 16 giugno un folto gruppo di fotografi, video-operatori, grafici e stampatori hanno manifestato di fronte a Montecitorio esprimendo la necessità di aggregazione e solidarietà professionale oltre a presentare, ai governanti, la richiesta di mettere sul tavolo un dialogo aperto tra enti e parti sociali per trovare soluzioni di sostegno economico a tutta la categoria, sia attraverso erogazioni statali di linee di credito a fondo perduto, sia con aiuti economici in credito d’imposta. In rappresentanza della Marsica il fotografo Gianluca Calvarese, specialista del settore wedding che, come molti suoi colleghi, vive un momento di profondo disagio economico.
“Dobbiamo ripartire con le dovute precauzioni, non possiamo affondare – è il monito di Ruggiero Dibenedetto, presidente nazionale del Fondo Internazionale per la Fotografia – fino ad aprile 2021 il settore wedding sarà fermo e molti professionisti saranno costretti a chiudere le proprie attività. Le date previste nel 2020 sono state già tutte posticipate, e questo soprattutto nelle regioni del centro-sud dove il matrimonio e le cerimonie sono ancora eventi strettamente correlati a folklore e tradizioni familiari, con riunioni e conseguenti assembramenti“.
Il settore “cerimonie”, che solitamente permette a molti dei fotografi di lavorare, soprattutto in questo periodo dell’anno, rimane completamente bloccato. Annullati o rimandati matrimoni, battesimi, comunioni e via dicendo. Un problema che i fotografi, i video-operatori ma anche i ristoratori o gli organizzatori di eventi vivono ormai da mesi e al quale si fa fatica a trovare una soluzione rapida. Solo ieri, 15 giugno 2020, è entrata in vigore l’Ordinanza n. 70 della Regione Abruzzo con la quale vengono approvati altri 33 Protocolli di Sicurezza relativi alle “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da virus COVID-19”. Vengono definite prescrizioni specifiche per tantissime attività che possono riattivarsi come le sagre, le fiere, i luna park, centri termali, stabilimenti balneari, aree gioco per bambini e molte altre, tra queste anche le attività di ristorazione o di gestione del catering e del banqueting.
Per i ristoratori ci sono obblighi molto stringenti, tra cui “Andrebbero, in primo luogo e soprattutto in una prima fase, favorite soprattutto soluzioni che privilegino l’uso di spazi all’aperto rispetto ai locali chiusi nel rispetto del distanziamento di almeno un metro tra le sedute“, oppure “bisogna prevedere l’accesso tramite prenotazione, mantenendo l’elenco dei soggetti che hanno prenotato, per un periodo di quattordici giorni“, giusto per fare un paio di esempi. È evidente che il settore ristorazione, e relative cerimonie, per ragioni di salute pubblica e di sicurezza, è sottoposto a regole rigidissime. La logica conseguenza è che molte feste o celebrazioni non sono gestibili e, quindi, anche i fotografi che lavorano in questo ambito sono costretti a restare fermi, non potendo esercitare la loro professione.
Ecco le richieste dei fotografi: “Cosa chiediamo? Che ci venga dato fino a marzo 2021 un sostegno economico per far fronte alle spese di gestione delle attività, fitti, utenze, tasse e sostentamento familiare – spiega Dibenedetto – Cosa abbiamo fatto in questo periodo? Abbiamo scritto al presidente Conte, a Camera, Senato, presidenti regionali, abbiamo avviato una campagna durante il lockdown #riaprireperfarecosa e una petizione ma sin qui non abbiamo ottenuto grandi risposte dalle autorità. Per cui ci siamo fatti capofila di varie associazioni nazionali e regionali per scendere in piazza e manifestare“.