Spesso si sono aperti dibattiti sulla linea Avezzano-Roccasecca-Cassino in cui si discuteva dell’effettiva utilità di questa tratta. In occasione sella sua riapertura dopo i lavori estivi, l’esperto di mobilità Enrico Sciarra, originario di Civitella Roveto, è intervenuto difendendo questa relazione ferroviaria considerata da lui fondamentale. Sciarra, già dirigente in “Roma servizi per la mobilità” e Ferrovie dello Stato/Trenitalia, ha ricoperto ruoli apicali in diverse aziende e realtà del Trasporto Pubblico Locale. Ha implementato innovazioni nella gestione delle aziende e nell’organizzazione e gestione dei servizi di trasporto (orari cadenzati, efficienza e produttività dei turni, pianificazione integrata, integrazione tariffaria, costi standard). Inoltre è autore di articoli, pubblicazioni e libri su trasporti e mobilità.
“La ferrovia Avezzano-Roccasecca – afferma Enrico Sciarra – non può essere e non deve essere considerata un ramo secco. Non è più tempo di giardinieri ma di ferrovieri. La ferrovia deve essere considerata un’infrastruttura di stimolo per il collegamento, lo sviluppo e la coesione delle aree interne dell’Abruzzo e del Lazio. Sono 79 chilometri che vanno sottoposti a manutenzione ordinaria e straordinaria istallando le nuove tecnologie che aumentano la capacità dell’infrastruttura. La linea presenta manufatti di varia natura, il più importante la galleria elicoidale di Capistrello avvitata come un cavatappi nella montagna, dal fondo valle alla quota della stazione del paese (700 m sul livello del mare). Una delle gallerie elicoidali più lunghe, 5 chilometri, la costruzione fu iniziata nel 1877 e fu aperta nel 1902. La Avezzano-Roccasecca oltre ad unire la Roma-Pescara e la Roma-Napoli può avere anche una utilizzazione storico-turistica in previsione del Giubileo 2025 perché la Valle Roveto si presta ad itinerari ambientali, religiosi e culturali e considerando che nell’anno giubilare è previsto l’arrivo di 31 milioni di pellegrini” conclude.