“Estate” una poesia di Maria Assunta Oddi fa della bella stagione connubio di uomo e natura

Estate

Compaiono e si dissolvono come lievi nubi
I moscerini tra l’erba secca del campo estivo
Bruciato sulla stoppia gialla di paglia.
Nel torpore l’opacità dei vapori nasconde
Il rosso dei papaveri appassiti di sgomento
nell’arsura d’argilla anelando gocce di rugiada.

Da lontano le cime dei monti scompaiono
Tremolanti nell’afa insieme al respiro
Affannato del mio cuore affacciato sull’ultima
Pozza di luce a bere dalla bruna coppa
Del crepuscolo la tenera maestà delle tenebre.
Una nuova melodia ora posa sul nido di rami e piume
Quiete e ombra fino ad accompagnare la prima stella
Nel volo ardito sull’infinito firmamento.

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