Marsica – Un progetto di legge sul divieto di utilizzo e detenzione di esche avvelenate, questa la risposta immediata da parte della Regione Abruzzo per far fronte ai non più casi isolati di avvelenamento di animali domestici e selvatici. La proposta arriva dal presidente della commissione Agricoltura, Lorenzo Berardinetti.
“Da tempo ero a lavoro su questa norma, i recenti casi di bocconi avvelenati che hanno interessato il territorio ricompreso tra Anversa degli Abruzzi e Cocullo sono solo gli ultimi in ordine cronologico”, ha commentato Berardinetti, “questo fenomeno delle morti di animali domestici e selvatici causate da esche avvelenate è sempre più frequente e si ripete con una ineffabile regolarità in concomitanza con la chiusura o l’apertura delle stagioni venatorie, dei periodi di raccolta dei tartufi e nelle zone dove è più frequente il pascolo brado di equini e bovini incustoditi. E questo troppo spesso accade anche nelle aree protette della nostra regione mettendo a rischio anche animali simbolo dell’Abruzzo. Il copione è lo stesso, cambia solo la zona e il numero degli animali trovati in agonia o già morti. Per arginare tale fenomeno il ministro per la Salute nel 2008 ha approvato un’ordinanza che vieta l’utilizzo di esche avvelenate, l’adozione di questo provvedimento ha reso possibile la raccolta di dati epidemiologici e un maggior controllo del fenomeno, con un’importante riduzione dell’incidenza degli episodi di avvelenamento e, alle volte, con individuazione dei responsabili che sono stati perseguiti penalmente”.
Questa proposta di legge regionale”, ha proseguito Berardinetti, “ha l’obiettivo, nelle more dell’emanazione di un’organica disciplina nazionale in materia, di consentire un’azione preventiva e repressiva più incisiva e costante nel tempo introducendo anche pesanti sanzioni amministrative a chi si rende responsabile di tali crimini”.