Avezzano – E’ stata rigettata l’eccezione di incompatibilità territoriale sollevata dal collegio difensivo ed è stata fissata la prossima udienza al 15 settembre. E’ iniziato a tutti gli effetti il processo a carico del sindaco di Avezzano Gianni Di Pangrazio, accusato di peculato per l’utilizzo indebito dell’auto blu della Provincia, di cui è dirigente.
Nell’udienza preliminare il giudice si riservò sull’eccezione sollevata dagli avvocati della difesa, i quali chiesero di spostare il processo ad Avezzano, considerato che i reati contestati dall’accusa eventualmente sarebbero stati posti in essere nella Marsica e non nell’Aquilano. Il giudice si riservò per ulteriori approfondimenti ma nell’udienza di questa mattina al tribunale dell’Aquila, davanti al collegio presieduto dal giudice Grieco, è stata di nuovo risollevata l’eccezione e i giudici si sono espressi con il rigetto. La prossima udienza è stata fissata a settembre, quando saranno ascoltati otto testimoni, citati dal pubblico ministero. I fatti contestati al sindaco di Avezzano e ad altre quattro persone si riferiscono al 2014.
Al centro della bufera giudiziaria c’erano tre auto di proprietà della Provincia, secondo l’accusa, utilizzate impropriamente. Furono indagati: Maria Pia Zazzara di Pescina, Mario Scimia dell’Aquila e la dirigente Paola Contestabile di Celano con l’accusa di peculato e peculato d’uso e Anna Maceroni, di Avezzano, ora in servizio alla Procura di Avezzano, con l’accusa di falsa testimonianza. L’ex autista di Di Pangrazio, Ercole Bianchini, ha già chiesto e ottenuto il patteggiamento.
Secondo l’accusa, come accertato dalla polizia giudiziaria che ha svolto le indagini, gli autisti avrebbero utilizzato le auto blu per faccende personali, anche il fine settimana. Sei i viaggi contestati, di cui uno ad Ischia. Le accuse sono di truffa, peculato, falso e abuso di ufficio. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Milo, Claudio Verini, Domenicantonio Angeloni e Stefano Guanciale.