Avezzano. Era già stato denunciato per favoreggiamento nei confronti del compagno della sorella in quanto dalle telecamere di videosorveglianza della Piccola Svizzera, a Tagliacozzo, si vede come fu lui a prendere la pistola con cui aveva sparato Catalano per poi andare a nasconderla in una villa vicina.
L’altra mattina è stato ascoltato dal procuratore capo Andrea Padalino, davanti al gip del tribunale di Avezzano Maria Proia ma ora contro di lui è stata ipotizzata anche la falsa testimonianza e per questo il gip, su richiesta del pm, ha fatto tornare indietro gli atti, inviandoli alla procura del tribunale dei minori.
Si tratta del 16enne di Tagliacozzo che si ritrova nei guai per essere finito dentro al processo per omicidio nei confronti di Pietro Catalano, buttafuori 46enne originario di Roma, che ha ucciso il collega Marco Callegari, coetaneo, a colpi di pistola, a settembre dello scorso anno.
Il giovane, come ricostruito dagli inquirenti in un’articolata indagine, quel pomeriggio era in compagnia di Catalano ed era presente sulla scena del crimine. Catalano, intanto, continua a sostenere che quel giorno sparò accidentalmente mentre si difendeva, in quanto Callegari era armato di un martello.