Crisi economica, liberalizzazioni e caro affitti. Le città si svuotano di negozi e botteghe

A lanciare l'allarme è Domenico Venditti, presidente provinciale di Confesercenti, dichiara di essere deluso dall’amministrazione comunale: "Abbiamo atteso invano provvedimenti concreti per il rilancio del settore"

Avezzano  – “E’ ancora una nota dolente quella del rischio di desertificazione commerciale del centro delle città. E’ stato diffuso, infatti, dal Centro Studi di Confesercenti Nazionale il dato negativo relativamente alle aperture e chiusure delle attività commerciali; le seconde sono maggiori delle prime.
La desertificazione colpisce, in particolar modo, i piccoli centri e le zone periferiche delle grandi città. Per quanto concerne Avezzano sono anni ormai che, passeggiando per le vie del centro lo scenario è sempre lo stesso: l’atmosfera cupa e triste causata da serrande abbassate, cartelli di “affittasi” e negozi vuoti senza alcun barlume di speranza di riaprire. Tutto ciò a causa degli affitti elevatissimi e delle tasse, anch’esse elevatissime, che i commercianti sono costretti a pagare; negli ultimi anni, infatti il 60-70 per cento di quello che si guadagna va per le tasse”. E’ quanto afferma in una nota Domenico Venditti, presidente provinciale di Confesercenti.

“La crisi economica, le liberalizzazioni e il caro affitti stanno svuotando le città di negozi e botteghe. Tale situazione, di fatto, sta spingendo i commercianti a trasferirsi in periferia o nei centri commerciali delle città. I servizi commerciali di base, quindi, si sono ridotti notevolmente, con grave danno non solo per il commerciante stesso, ma altresì, per il cittadino, il privato che deve fare i conti con un centro storico cittadino vuoto e senza comodità. La soluzione per rilanciare i centri urbani ed evitare, ove possibile la loro desertificazione, o per ripopolarli, è quella, già ampiamente e ripetutamente proposta anche dalla Confesercenti, ossia quella di applicare una cedolare secca sugli affitti, come per gli immobili residenziali, o canoni concordati, al fine di calmierare i prezzi degli affitti commerciali e dare modo così ai commercianti ed ai piccoli artigiani di poter mantenere attiva la loro attività nel centro storico cittadino e dare modo al privato di avere servizi base, anche di prima necessità, “a portata di mano”.

Bisogna, inoltre, migliorare i processi di pianificazione a livello urbanistico, adottando, ad esempio, i cosiddetti “BID” ossia Business Improvement District, riprendendoli dall’esperienza canadese ed americana. Questi rappresentano un’efficace sistema di gestione e sviluppo di aree urbane e commerciali, che comportano un insieme di attrattive commerciali che sviluppano una molteplicità di servizi. Sono una evoluzione dei Centri Commerciali Naturali, ed hanno la novità di far sedere allo stesso tavolo per la soluzione dei problemi, oltre agli operatori economici ed all’Amministrazione Comunale, anche i proprietari immobiliari.

La Confesercenti si è attivata più volte, relazionandosi con le Amministrazione Comunali, al fine di cercare di invertire una tendenza negativa che ormai dura da troppo tempo e che sta portando ad una situazione disastrosa, insistendo per un intervento decisivo e concreto da parte delle Istituzioni, che però non è mai arrivato”. In particolare per quanto concerne la Città di Avezzano, il Presidente Venditti ricorda le interessanti proposte di Confesercenti, scaturite nel corso del partecipatissimo Convegno tenutosi nella Sala Arssa, il 19 Marzo 2015, dal titolo emblematico “Commercio & Città – i centri urbani, i cambiamenti del commercio, la sfida di Avezzano e le esperienze di chi ha già intrapreso la strada giusta”.

“In quell’occasione chiamammo a confrontarsi con gli operatori e con l’Amministrazione personalità di rilievo nazionale, tra i quali l’Architetto Elena Franco di TCM Italia (la principale struttura in Italia nella gestione dei distretti urbani) esperta di gestione di centri città, con particolare riferimento all’urbanistica e alla valorizzazione urbana e del territorio, impegnata nella riqualificazione urbana in diverse Città del Nord Italia”. Ricorda inoltre Venditti, proprio nella logica del BID (mettere insieme operatori del commercio, istituzioni pubbliche e proprietari degli immobili) l’iniziativa promossa dall’Amministrazione ad inizio mandato e prontamente accolta dalle Associazioni di Categoria, di attivare forme di sgravi contributivi a coloro che avessero calmierato i prezzi di locazione dei locali commerciali in centro. Buoni propositi che però non hanno prodotto alcun frutto.

“Insomma – conclude Venditti – a fronte di una concreta e propositiva disponibilità da parte della nostra organizzazione non si è avuta pari risposta da parte dell’Amministrazione Comunale e della classe politica locale. Spiace dirlo ma continuando di questo passo muore il commercio e muore la città.

Ho personalmente riposto fiducia e speranze in questa Amministrazione, ho sperato in provvedimenti che rivitalizzassero il centro della città e tutto il tessuto commerciale della stessa. Ma oggi devo prendere atto che di provvedimenti seri e concreti per il settore non ve ne sono stati. Mancano pochi mesi alla fine della legislatura, auspichiamo un scatto d’orgoglio, anche se tardi qualcosa si potrebbe fare. Altrimenti dobbiamo attendere tempi migliori”.

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