Prende il via la campagna di comunicazione “Connettiamo le piazze, nei borghi come in città”, promossa dal Ministero dello sviluppo economico che ha l’obiettivo di favorire la digitalizzazione dei cittadini attraverso il progetto WiFi Italia.
Attraverso un’unica App i cittadini potranno connettersi gratuitamente e in modo semplice ad una rete WiFi libera e diffusa sul territorio nazionale, che può contare su 9.589 hotspot installati nei piccoli borghi e nelle città che hanno finora aderito all’iniziativa. Sono infatti ben 3.900 le adesioni online di Comuni e ospedali italiani al progetto WiFI Italia e 463.693 gli utenti che hanno scaricato l’App.
“Il Ministero dello Sviluppo Economico, con il progetto Wifi Italia, fornisce uno strumento importante ai Comuni – nelle città come nei piccoli borghi – per far parte di una rete WiFi nazionale, libera e gratuita”, dichiara la Sottosegretaria Anna Ascani che aggiunge: “Si tratta di una delle tappe del processo di digitalizzazione del Paese, al quale stiamo lavorando per ridurre il digital divide ed estendere la connessione delle nostre comunità. WiFi Italia offre ai cittadini l’opportunità di usufruire di una rete WiFi pubblica e diffusa”.
La campagna WiFi Italia “Connettiamo le piazze, nei borghi come in città” è declinata su stampa, radio, web e social media e punta sul concetto di connessione libera, gratuita e diffusa per tutte le piazze italiane.
Con un linguaggio iconico, che gioca sul connubio fra borghi e città italiane, la campagna mette in risalto la capillarità del servizio e la possibilità per i cittadini di connettersi alla rete Wifi.italia.it nei contesti più diversi, valorizzando la bellezza dello straordinario patrimonio culturale e naturalistico del territorio italiano, ma anche l’importanza di una connettività trasversale.
WiFi Italia rientra tra i progetti finanziati dal Ministero per accelerare il processo di digitalizzazione del Paese, uno degli obiettivi principali perseguiti con il PNRR, e colmare così il divario digitale sul territorio per cittadini e imprese.
Fonte: Ministero dello sviluppo economico