Al cinema Multiplex Astra di Avezzano, la presentazione di “Come gocce d’acqua” di Stefano Chiantini ha riempito la sala: un successo testimoniato dall’emozione e dagli applausi dei presenti. Una pellicola in cui l’amore e il perdono sono gli strumenti per riemergere e tornare a respirare.
Jenny è schiacciata dal senso di colpa, Alvaro si sente un peso per la figlia dopo l’ictus, mentre Margherita porta con sé un segreto non facile da rivelare. Proprio attraverso il ripartire dall’amore e dal perdono, ognuno dei protagonisti trova la forza per uscire dall’apnea in cui si trova.
Edoardo Pesce interpreta Alvaro in maniera magistrale.
Pesce racconta così l’impegno per rendere credibile il deficit motorio del suo personaggio:
“Io e Stefano siamo andati in un centro di riabilitazione con persone che avevano avuto un ictus. Ho parlato con due persone, mi ricordo Giancarlo e Davide. Mi hanno spiegato che dopo un ictus puoi avere delle difficoltà nel parlare, pensi una parola e non riesci a dirla; puoi anche non avere la tridimensionalità, ed ho provato a renderla per esempio con la forchetta durante la cena. Non vedi la profondità, la terza dimensione; ho provato anche a camminare in quel modo per dare comunque una veridicità”.
Sul consiglio ai giovani attori, Edoardo aggiunge:
“Consiglio di seguire la propria passione. Fare l’attore è come suonare la chitarra uno strumento qualsiasi. Se ti piace cerca di migliorarti e poi se diventa un mestiere è bene. Non è una finalità, fare l’attore è una passione“.
Sara Silvestro è impressionante: al suo primo film la giovane attrice riesce a trasmettere con naturalezza ogni sfumatura emotiva e le battaglie interiori di Jenny. Nel film dimostra di essere dotata di grande espressività, riesce a emozionare il pubblico in sala.
“È stata un’avventura incredibile. Ho avuto la fortuna di avere come regista una persona deliziosa, che ha creato un ambiente molto positivo. Io sono stata molto a mio agio durante le riprese ed è importante. Ecco, questo per una giovane attrice alla prima esperienza mi ha aiutato molto nell’interpretazione. Poi io sono una vera nuotatrice, quindi come prima esperienza ho interpretato proprio una nuotatrice. Per me è stata una fortuna questo sì. Si sono un po’ allineati gli astri”.
Sulla profondità emotiva conquistata, l’attrice racconta:
“Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco due attori incredibili, che io stimo tantissimo e quando ho scoperto che erano i miei genitori nel film avevo paura di non essere all’altezza. Devo dire che mi hanno aiutato molto sul set, quindi io ho cercato di essere molto in ascolto con loro“.
E sull’intesa con Pesce:
“È vero, c’è stata tanta intesa con Edoardo. Si è creata conoscendosi, lui mi ha fatto tante domande. Durante i primi due giorni di riprese, che tra l’altro abbiamo girato in Abruzzo all’autogrill sulla A24, mi ha fatto tante domande. Ci siamo conosciuti, poi ha conosciuto la mia famiglia, e quindi così s’è creato questo rapporto. Abbiamo cercato di riportarlo nel film anche perché era fondamentale per raccontare questa storia”.
Al regista, Stefano Chiantini, abbiamo chiesto che messaggio ha voluto lanciare con questa storia:
“Io penso che sia un film che racconta che l’unico modo per riuscire ad andare avanti e portare avanti delle cose è amandosi. Secondo me è un film sull’amore. Ecco, penso che se ci dev’essere un messaggio è questo. In questo caso sull’amore fra una figlia e un padre che va oltre il legame di sangue e che va oltre tutto. Quindi secondo me è un film sull’amore. È un film anche sul perdono. La famiglia è il luogo dove impariamo a perdonare, c’è scritto sul manifesto del film”.
La presentazione si è conclusa con un allegro dibattito tra il pubblico, il regista e il cast.
Foto, video e montaggio di Daniele Cipriani, giornalista Amaral Ercole.
