Avezzano – In merito all’articolo apparso recentemente su alcuni giornali a firma del Presidente dell’ATC di Avezzano, Giacomo Di Domenico, riteniamo opportuno dirgli: “Stia sereno”. Noi le proposte le valutiamo con le associazioni di categoria, che incontriamo e con cui dialoghiamo, come anche riguardo al caso specifico, e con loro valuteremo il da farsi, all’insegna della trasparenza usuale. Cogliamo l’occasione invece per chiedere chiarezza al signor Di Domenico su alcuni punti cruciali, segnalatici dagli Associati.
Ci dica il presidente dell’ATC di Avezzano dove possiamo consultare gli atti relativi alla gestione dell’Ufficio da egli presieduto. Poi: dove si trova la sede dell’ATC? É vero o no che vi è un ampio e diffuso dissenso tra i cacciatori aderenti all’ATC avezzanese circa il suo operato? Ci dica inoltre il presidente Di Domenico se le assemblee sono convocate nel rispetto della legge, e dove sono consultabili gli atti relativi, che sempre a norma di legge devono seguire regole di trasparenza? I corsi per il rilascio dell’abilitazione ai cacciatori vengono forniti gratuitamente, come dovrebbe essere visto che sono già pagati dalla Provincia, o invece vengono chieste somme ai partecipanti? Ci faccia ancora sapere l’eloquente signor Di Domenico quali miglioramenti ambientali e quali azioni di ripopolamento di selvaggina ha operato, in che misura e con quali criteri sono stati scelti i fornitori per detto – eventuale – ripopolamento, e a quali costi. Ancora: i circa 240mila euro di gestione annua in che modo vengono utilizzati? Ci fa anche sapere quali sono i consulenti che vengono nominati di volta in volta? Chi li sceglie? E perché il signor Di Domenico non comunica a tutti gli iscritti le squadre assegnate nelle zone ATC e nelle zone ZPE?
Signor Di Domenico, nulla di personale, ma un responsabile apicale pagato o rimborsato dalle associazioni così importanti dovrebbe rendere trasparente tutti gli adempimenti. La nostra Amministrazione ha sempre condiviso con i portatori di interesse le azioni da sviluppare. Questo è il nostro stile. Ci proponiamo l’obiettivo di coniugare le legittime richieste dei cacciatori, la salvaguardia dell’ambiente che già i cacciatori fanno egregiamente e lo sviluppo di nuova occupazione, soprattutto tra i giovani. Il presidente di un ATC invece di fare polemiche sterili dovrebbe sostenere e supportare questo ambizioso progetto.