Avezzano – “La “Buona Scuola “ di cui Renzi va fiero: vogliamo esaminarla?”. Inizia così la lettera che un gruppo di insegnanti di Avezzano ha inviato alla nostra redazione.
“Vediamo alcuni dei capisaldi della Riforma:
1)Potenziamento dell’organico: è consistito nell’immissione in ruolo di migliaia di persone che stanno a scuola e non sanno cosa devono fare. Dovrebbero essere impegnati nella realizzazione di “Progetti”.
Tra questi nuovi assunti ci sono persone che tengono veramente all’insegnamento, impegnati da anni in supplenze e corsi di formazione, seguiti per poter svolgere al meglio il lavoro in cui credono. La loro immissione in ruolo in questo modo è un’offesa alla loro dignità.
Ce ne sono altri che nella loro vita hanno dedicato tempo ad altre attività e, per aver fatto qualche giorno di supplenza , si ritrovano professori “ope legis”. La loro immissione in ruolo è un’offesa alla dignità di tutti quegli insegnanti che credono nel loro lavoro.
2) Alternanza scuola-lavoro ( per i Licei): dovrebbe consistere nel far svolgere nel corso di tre anni scolastici agli studenti liceali 200 ( duecento) ore di “pratica” nel mondo del lavoro, per lo più in orario extrascolastico. Tale iniziativa prende spunto dalla critica rivolta alla nostra scuola di essere lontana dal mondo del lavoro e di formare persone incapaci di sapersi mettere in gioco.
3)Valutazione degli insegnanti: viene istituito un comitato di valutazione composto dal Dirigente scolastico, tre insegnanti della stessa scuola, un genitore, un alunno, un membro esterno all’Istituto scolastico. Tale comitato dovrebbe fissare dei criteri in base ai quali valutare gli insegnanti e sulla base dei quali il Dirigente dovrebbe poi attribuire dei “bonus” agli insegnanti migliori.
Ma può funzionare?!
La valutazione seria può e deve essere fatta. Gli insegnanti seri ( e sono molti) sono i primi a volerla e a volere che i loro colleghi non motivati lascino il posto ad altri .
Ma prendiamo esempio dagli altri Paesi che, in questo campo, hanno una tradizione migliore della nostra . I nostri colleghi stranieri vengono valutati seriamente: prima sono stati fissati parametri e criteri, poi individuate e designate, sulla base delle loro competenze, le persone che devono effettuare la valutazione . All’estero (in Paesi dell’UE ma anche negli USA), l’ insegnante riceve periodicamente, senza preavviso, la visita in classe di un supervisore, competente nella materia e in strategie didattiche, che osserva cosa fa e come lo fa e sulla base di ciò stende una relazione valutativa. Questo è un buon metodo per valutare chi in classe fa il suo dovere, che non ha paura di mostrare quello che fa e che da ciò ha solo da guadagnare, perché il supervisore non ha il compito primario di giudicare, ma di dare consigli per il miglioramento dell’efficacia didattica. Potrebbe fare da noi altrettanto un Dirigente che, nel migliore dei casi, è competente in una sola disciplina?
In conclusione: noi abbiamo (avevamo?!) una buona scuola, nonostante se ne parli male. Abbiamo molti insegnanti che svolgono il loro lavoro con passione e competenza, ma avrebbero bisogno di essere rafforzati e sostenuti nella loro formazione, ora affidata solo alla propria buona volontà. Tutti questi avrebbero bisogno di spazi, tempi e soldi (quindi chiaramente di un contratto diverso), per poter dedicare ore pomeridiane all’affiancamento degli studenti in difficoltà e al potenziamento di quelli eccellenti”.
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Avezzano (AQ) n.9 del 12 novembre 2008 – Editore web solutions Alter Ego S.r.l.s. – Direttore responsabile Luigi Todisco.
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