Nel corso delle giornate di lunedì e di martedì di questa settimana, una massa d’aria gelida di matrice artica-continentale, ossia proveniente direttamente dall’entroterra russo-siberiano, si muoverà verso sud-ovest mediante l’espansione dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord-ovest, un moto circolatorio che tale figura barica potrebbe avere soprattutto durante il mese di Dicembre, con il conseguente arrivo d’aria molto fredda verso l’Europa e l’Italia; ne torneremo a parlare. Procedendo con ordine, dall’analisi dell’ultima immagine satellitare, si nota l’estensione dapprima a mo’ di promontorio, successivamente a mo’ di cuneo, della cosiddetta area anticiclonica azzorriana di natura semipermanente, la quale, ripeto, elevandosi verso nord/nord-ovest, è una grande regolatrice delle masse d’aria provenienti dalle regioni polari e artiche, verso più basse latitudini. In effetti, la formazione di un promontorio fino all’Atlantico settentrionale, fa sì che, già dalle ultime ore, i bordi orientali della zona anticiclonica, fungano da scivolo all’aria gelida proveniente direttamente dalle latitudini artiche, permettendole di dilagare verso l’Europa centrale e orientale, dunque anche sulle aree balcaniche. L’area depressionaria che convoglia la massa d’aria artico-continentale, è evidenziata da quel ricciolo di nubi che nel nostro emisfero ruota in senso antiorario: tra la sera e la notte di questo lunedì e durante la giornata di martedì, il fronte freddo e instabile accompagnato dalla rotazione ciclonica, darà luogo a un peggioramento delle condizioni meteorologiche sulle regioni di nord-est, le regioni adriatiche del Centro e del Sud Italia.
Si tratterà di rovesci di pioggia e temporali, nonché di nevicate sulle Alpi e sull’Appennino centrale e meridionale, le quali scenderanno repentinamente da quote medie fino a quote molto basse, a tratti quasi pianeggianti sulle regioni adriatiche del Centro-Sud. Entro martedì, infatti, la massa d’aria molto fredda o gelida sarà affluita in tutta Italia, attraverso correnti molto fredde da nord/nord-est, di Bora e di Tramontana sulle regioni del Nord Italia e sull’alto Adriatico, di Grecale sul medio e basso Adriatico. Nonostante l’allontanamento del fronte freddo e temporalesco, l’effetto ASE (Adriatico Snow Effect), dovuto all’incontro tra l’aria molto fredda nei bassi strati e la superficie molto mite del Mar Adriatico, quindi al conseguente instaurarsi di moti ascensionali e alla formazione delle nuvole nembostrati e cumuliformi, favorirà ancora tempo variabile rappresentato da un’alternanza tra nubi e sprazzi di Sole, lungo la costa abruzzese, molisana e pugliese. Sulla costa abruzzese potrebbe esserci qualche breve episodio di pioggia mista a neve, mentre nevicherà debolmente sulle aree collinari, non sono esclusi successivi rovesci di gragnola o di neve tonda fin verso il mare. Lo “stau appenninico”, inoltre, favorirà brevi e rapide nevicate nelle aree interne appenniniche a quote bassissime. Esse saranno molto deboli e intermittenti, per quanto riguarda l’Abruzzo, potranno interessare l’aquilano e la Marsica orientale e sud-orientale, sino alla Valle Peligna. Gli ampi rasserenamenti, avuti mediante l’ingresso d’aria molto fredda e più secca dai Balcani, permetteranno forti gelate notturne nell’entroterra, anche e soprattutto su tutta la Marsica, in particolare tra martedì e mercoledì. Nella giornata di giovedì, l’Anticiclone delle Azzorre si estenderà sullo stivale, ripristinando una veloce fase di tempo stabile.