Bimbo riconosciuto invalido dopo vaccino, ma Ministero e Agenzia Italiana del Farmaco non pagano

L'avvocato Berardino Terra

Avezzano – Il Ministero della Salute e l’Agenzia Italiana del Farmaco vengono condannati a pagare un indennizzo, ma dopo 8 mesi la sentenza non viene ancora eseguita. La Corte d’Appello di L’Aquila, nel settembre 2021, ha riconosciuto ad un bambino, rimasto invalido dopo due vaccini, 20mila euro l’anno per tutta la vita, ma, ad oggi, non è ancora stato effettuato il pagamento di quanto dovuto. Per questo, nei prossimi giorni, l’avvocato Berardino Terra, che assiste i genitori del piccolo, presenterà ricorso al TAR.

I fatti – Il bambino, che ora ha 9 anni, era stato sottoposto alle vaccinazioni esavalente, la prima il 2 gennaio e l’altra il 4 marzo 2014, nel distretto sanitario di base di Avezzano. A seguito dell’insorgere di vari disturbi, nel giro di pochi giorni, gli fu diagnosticata una “tetraparesi ipertonico distonico e ritardo psicomotorio in soggetto con atrofia cerebrale e cerebellare”.

I genitori si rivolsero all’avvocato Terra e nominarono quale consulente di parte medico legale il professor Mauro Arcangeli dell’Università dell’Aquila. Nel dicembre 2020 il Tribunale di Avezzano gli riconobbe un indennizzo di 20mila euro l’anno, per tutta la vita, accertando la correlazione tra le due vaccinazioni e la grave disabilità. Una sentenza che fece molto scalpore balzando anche agli onori della cronaca nazionale.

Nel gennaio 2021 il Ministero della Salute ed Agenzia Italiana del Farmaco proposero, però, appello avverso la sentenza emessa dal Tribunale di Avezzano. Nel settembre dello stesso anno, la Corte d’Appello di L’Aquila ha emesso la sentenza, definitiva, che conferma l’indennizzo mettendo la parola fine a questa vicenda.

Secondo i giudici di secondo grado, “dalla documentazione in atti e dalla consulenza tecnica d’ufficio emerge infatti inequivocabilmente che il bambino fu sottoposto ad una duplice vaccinazione esavalente tra il gennaio ed il marzo 2014, che dopo poche settimane (se non giorni) dall’ultima somministrazione sono comparsi i primi sintomi della tetraparesi e che non si rinviene evidenza di altre cause coeve e/o successive alla somministrazione del vaccino. Può quindi ritenersi altamente probabile l’ipotesi che l’affezione in questione sia intimamente correlata alle vaccinazioni effettuate nel gennaio e nel marzo 2014”. Ad oggi, però, il bambino non ha ancora avuto nulla.

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