Carnevale di cristallo.
Carnevale di cristallo riluce arcobaleno.
Sulle maschere bizzarre dai centomila
Scintillanti costumi travestito d’emozioni
Vive scene su palcoscenici d’asfalto.
Tra carri e giostre volteggianti il primo ardito
Raggio di sole cuce con lazzi gli abbracci.
Danzano tra piume leggere le note chiassose
D’allegro stupore mentre il riso singhiozza festoso
Come fosse rozzo garzone lieto del suo giorno libero.
Riflette la luce del cielo una letizia azzurra sui volti
Truccati dai sogni nel guizzo di un canto di gioia.
Sui marciapiedi schiamazza e impazza la folla
In gaia compagnia nel desiderio d’oblio.
Al passare dei pagliacci dall’arte nobile
Di rendere felici nascondendo una lacrima di pioggia
Porta il vento di febbraio qualcosa di bello:
il profumo della prima viola.
A sera cessata la battaglia si infrange come vetro il tempo
Della festa e lascia schegge di riverbero dorato solo
Negli occhi dei bimbi che tornati a casa tardano a dormire.
Al richiamo di frenesie con giochi infiniti che arrossano le guance
Ancora volano in alto tra coriandoli in volo sulle stelle filanti
Meravigliose storie di maghi e fate, di re e regine.