Assoluzione medici dell’ospedale di Avezzano: “Prove carenti”

Avezzano – I familiari di Eolo serafini, deceduto a 74 anni a seguito di un intervento chirurgico, sono intervenuti sull’assoluzione dei medici dei tre medici dell’ospedale avezzanese.

‘Non è assolutamente vero che la Corte d’Appello di Campobasso abbia assolto i dottori Scipioni Loreto e Tibaldi Luigi perché “agirono in modo corretto e professionale, senza commettere errori”. In riforma della sentenza di primo grado che li aveva assolti “perché il fatto non sussiste”, i medici sono stati assolti “perché il fatto non costituisce reato” e, tra l’altro, in base a norma che non esclude la colpa, ma ritiene non sufficientemente provata l’ipotesi accusatoria ( la precedente formulazione per insufficienza di prove). Quindi il fatto sussiste , e’ stato commesso dai chirurghi ( tanto che l’anestetista Dr Mosca è stata assolta con formula piena “per non aver commesso il fatto” che qualcun altro ha commesso).Attendiamo il deposito delle motivazioni, ma sottolineiamo che in secondo grado è stata espletata una perizia che ha concluso per la responsabilità chiarissima del dott. Scipioni, con l’affermazione che la lesione provocata nell’addome del compianto Eolo Serafini “è certamente imputabile a manovre chirurgiche” e da tale lesione si è determinato lo stato infettivo dal quale è conseguita la morte, mentre lo stesso perito nella relazione e, poi, nell’esame davanti alla Corte abbia affermato come “la lesione iatrogena intestinale rappresenti il primum movens del cascame di processi patologici (sepsi ed insufficienza). A fronte di tali emergenze istruttorie il Procuratore Generale ha concluso chiedendo 2 anni di reclusione per Scipioni e Tibaldi”.

 

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