Marsica – Era finita a processo con l’accusa di aver colpito con una bastonata alla testa l’uomo che accudiva: ora arriva l’assoluzione. I fatti risalgono al settembre 2015. La donna fu accusata di aver provocato delle lesioni gravissime all’uomo che assisteva. Le indagini scaturirono da una denuncia querela presentata proprio da quest’ultimo. L’uomo, che viveva in casa con il fratello, raccontò ai carabinieri che la badante lo aveva colpito con una bastonata alla testa.
“Mio fratello era a letto. Avevo fame e cercavo qualcosa da mangiare – raccontò ai carabinieri – ma lei mi rimproverava perché avevo mangiato già troppo. Iniziava una discussione. A quel punto, prendeva il bastone che io utilizzo per camminare e mi dava un colpo in testa. Sono uscito per strada con la nuca insanguinata. Successivamente, sono stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale civile di Avezzano che mi dimetteva con una prognosi di 20 giorni”.
Dopo quasi 7 anni, l’imputata è stata però assolta dal tribunale di Avezzano per non aver commesso il fatto. Il giudice ha ritenuto “insufficienti la querela ed il certificato che sta a significare la sussistenza delle lesioni ma, non la loro provenienza. Il racconto della persona offesa, nella querela non risulta sufficientemente sorretto da riscontri esterni in quanto dal certificato medico redatto dai sanitari del pronto soccorso dell’ospedale civile di Avezzano emergeva un trauma cranico non commotivo guaribile in 20 giorni”. La donna era difesa dagli avvocati Luca e Pasquale Motta.
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