Apre al pubblico il Santuario di Luco dei Marsi

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NECROLOGI MARSICA

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Luco dei Marsi – A partire da domenica 08 aprile l’area sacra di Luco dei Marsi aprirà al pubblico grazie ad un protocollo d’intesa tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, il Comune di Luco dei Marsi e l’Associazione “LUCO DEI MARSI: è il mio paese!”.

Nel 1998 gli scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un’area sacra in località “Il Tesoro” di Luco dei Marsi, paese di antichissima origine posto al centro del sistema dei parchi e delle aree protette abruzzesi.

Nelle aree archeologiche della Marsica il Santuario di Luco dei Marsi ricopre un ruolo fondamentale sia per la sua posizione (situato all’ingresso del paese) sia per il suo stretto legame con il lago Fucino e, oggi, è un sito archeologico riconosciuto come monumento nazionale.

Nel 2003 l’Università degli Studi di L’Aquila ha condotto altre opere di ricerca che hanno permesso di scoprire ulteriori reperti, in particolare nell’area denominata Sagrestia sono state rinvenute tre statue, di raffinata fattura.

Due di esse sono in marmo del II sec. a. C. e rappresentano le Dee Venere e Cerere, mentre la terza è in terracotta (seduta in trono) del II-III sec. a. C. che gli esperti ricollegano alla figura della Dea Angizia.

Questa divinità era adorata dai Marsi che abitavano le sponde del Fucino (e da altri popoli come quello dei peligni e degli osco-umbri) e il Santuario di Luco dei Marsi ne è stato riconosciuto come la sede del suo culto.

La Dea era associata al culto dei serpenti (il suo nome deriva dal latino Angitia o Angita, da angue ovvero passaggio stretto come un serpente) ed era venerata nel suo “lucus”, il bosco sacro che secondo Virgilio era dedicato proprio ad essa.

L’area archeologia, situata in piena Marsica, è stata sottoposta a tutela ambientale e paesaggistica nel 1998 tramite l’istituzione del parco naturale “San Leonardo”.

Negli ultimi anni è stata oggetto di diversi interventi di messa in sicurezza da parte della Soprintendenza Archeologia dell’Abruzzo a causa della instabilità del versante montuoso. Per questo motivo si è reso necessario collocare una rete paramassi per arginare i grandi blocchi in pietra che, già nel passato, hanno colpito il Santuario.

Da domenica prossima sarà possibile visitare il sito ammirando gli edifici sacri che a partire dal III sec. a. C. ospitarono il culto delle Dee.

La Marsica è un luogo ricco di storia, di tradizioni e di siti di interesse archeologico. E’ una terra che promuove le attività di valorizzazione del territorio offrendo visite guidate come queste, ed anche laboratori didattici e altre iniziative culturali.

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