Amministrative Avezzano, appello della Lega al voto utile, Luigi D’Eramo. «Ogni voto dato alla Taccone è un voto dato a sinistra»

Chi vota Di Pangrazio vota Di Pangrazio ✅ Chi vota Babbo vota Babbo ✅ Chi vota Taccone vota Di Pangrazio e Babbo ? Questo il ragionamento di base del leghista Luigi D'Eramo

Avezzano – Per la Lega, che ieri ha presentato i candidati della propria lista nella sala stampa del comune, la proliferazione di liste civiche, a sostegno di certi candidati, ha l’esclusiva funzione si inquinare il voto. Parte subito a gamba tesa, Alfredo Iacone, che poi vira sul dato anagrafico dei candidati, la cui età media è di 45 anni. 24 persone, 12 uomini e 12 donne, provenienti dal mondo delle professioni, dell’impresa e del lavoro. A sostenere Genovesi, il consigliere Regionale Simone Angelosante e l’onorevole Luigi D’Eramo, in platea, Antonietta La Porta, consigliere Regionale della Valle Peligna.

Simone Angelosante parla di Avezzano e della Marsica come punti di riferimento della Lega che, secondo lui, ha il merito di aver dato una motivazione e un’opportunità ai tanti candidati provenienti dalla società civile, di potersi misurare con i problemi della città, avendo alle spalle un partito che rappresenterebbe, stando alle sue parole, la migliore risposta all’ondata di antipolitica che ha prodotto molti disastri.

Per Angelosante, Avezzano è governata da troppo tempo da un’elite chiusa e snob alla quale la Lega si contrappone con persone saldamente ancorate alle radici popolari della città, che meglio conoscono la realtà di quelle periferie da troppo tempo dimenticate. «Tiziano Genovesi è uno di loro, uno che ha saputo progredire con tenacia e intelligenza.» Afferma il consigliere regionale che parla anche di filiera politica, quella che garantirebbe a Genovesi tutto il supporto necessario per amministrare senza mai sentirsi solo.

Angelosante squaderna sul tavolo il tema dell’occupazione riferendosi al pre-accordo firmato dalla Regione Abruzzo col Governo, sulla transizione all’idrogeno, come risorsa energetica alternativa a quelle tradizionali. In sostanza il Recovery Fund finanzierà 4 insediamenti industriali in Europa, di cui uno in Italia, per la produzione di idrogeno da fonti rinnovabili, tramite elettrolisi. L’impegno di Angelosante e della Lega è portare l’insediamento produttivo in Marsica, il luogo da dove è partita l’idea di puntare sull’idrogeno.

Il Consigliere Regionale ha affrontato il tema sanità, rivendicando il merito dell’aumento dei posti in rianimazione durante la fase critica della pandemia, ma ha anche stigmatizzato i tentativi, secondo lui strumentali, con i quali chi ha governato fino a ieri la Regione, oggi getta fango sull’attuale Governo Regionale. Per Angelosante, chi ha avallato i tagli della sanità, ed è rimasto inerte di fronte al rischio di chiusura del tribunale, oggi non ha alcun titolo per criticare.

Genovesi ha espresso tutta la sua soddisfazione per la squadra messa in campo, per il programma condiviso e per il percorso che ha portato in maniera relativamente agevole a chiudere il cerchio, al termine delle trattative. Per il candidato sindaco, Avezzano si troverebbe oggi in terapia intensiva, e sarà questa tornata elettorale a sancire se la città tornerà a respirare da sola o si dirigerà verso il baratro.

Genovesi è poi tornato sul botta e risposta con la Taccone circa le dimissioni che lui aveva chiesto alla professionista, dalla presidenza dell’Aciam, sollevando una questione di opportunità politica, come ha tenuto a ribadire, e non di legittimità giuridica, come l’avrebbe invece interpretata la diretta interessata.

«La Taccone viene fatta passare come il nuovo, ma la sua nomina all’Aciam, è il frutto di una politica fatta di spartizioni, sotto la regia dell’allora sindaco De Angelis e dell’assessore Crescenzo Presutti, che oggi, sono i suoi primi sponsor e padrini politici. Quindi rinnovo l’invito alla professoressa Taccone a dimettersi, per una questione di opportunità politica, non certo per illegittimità o per incandidabilità.» Nette le parole di Genovesi che poi ha aggiunto.

«A una riunione dell’altro giorno con i sindacati, la Taccone non era presente. Mi chiedo. Perché non era presente? Forse perché era in campagna elettorale? Quando la professoressa Taccone sarà diventata una consigliera comunale, quale dei due ruoli sceglierà? Se la professoressa ci risponde, forse riusciamo a capire qual è la sua posizione. Le saremmo grati se ce lo facesse sapere.»

L’intervento del segretario regionale della Lega, l’onorevole Luigi D’Eramo, dopo i ringraziamenti di rito, ha assunto un profilo molto politico, a tratti anche orgogliosamente ideologico. Al termine del suo discorso cita Ezra Pound ma parla anche di ciò che per lui, può essere il riscatto della città. «Avezzano ha l’opportunità di rompere gli schemi, di soffocare un trasversalismo oggettivamente asfissiante e di dare dignità, concretezza e soprattutto credibilità alla rappresentanza politica.»

Per D’Eramo il sistema si muove contro questa coalizione per tutelarsi e difendere le rendite di posizione, ma secondo lui, i cittadini hanno capito che per avere una città libera, occorre rompere questo sistema. Il segretario regionale ritiene la coalizione, un’alternativa credibile fondata sulle competenze, sulla trasparenza e sulla meritocrazia. «Gli ultimi di questa città, se vince il centrodestra, avranno le stesse identiche pari opportunità dei figli di papà.»

«Nei prossimi giorni, non solo inviteremo i cittadini a condividere la nostra proposta programmatica, non solo chiameremo con noi i cittadini a combattere la battaglia della libertà, ma chiederemo loro di esprimere il voto utile a favore della nostra coalizione. Ogni voto dato alla Taccone è un voto dato a Babbo e Di Pangrazio. Chi vota per la Taccone e vota per Forza Italia, vota per la sinistra, vota per conservare lo stato di fatto.»

D’Eramo ha poi definito urticanti certe menzogne sistematiche, riferendosi alle dichiarazioni della Taccone che aveva parlato dell’esperienza politica amministrativa di De Angelis, come un capitolo ormai chiuso, rispetto al quale, aveva rivendicato la sua autonomia. «Non si può affermare che la Taccone non sia l’espressione di De Angelis. Nei tavoli delle trattative la Taccone, noi non l’abbiamo mai vista, è sempre venuto De Angelis, a parlare per conto suo, a nome suo, tentando anche di chiudere accordi che il buon senso e l’equilibrio di questa coalizione ha rispedito al mittente. Quindi non si possono affermare cose false.»

La nostra redazione, ha poi chiesto spiegazioni sulle schermaglie verbali fra D’Alfonso e Marsilio, sul tema della presunta distrazione delle somme destinate al progetto irriguo del Fucino, utilizzate per far fronte all’emergenza Covid.

Perché la Regione si è mostrata così timida nel dire di aver utilizzato, legittimamente, le somme del masterplan per fronteggiare il Covid, visto che la legge consentiva di farlo, in virtù dell’emergenza sanitaria?

Questa la risposta del consigliere Angelosante.

«Intanto Marsilio ha risposto per le rime a D’Alfonso. Ricordiamoci che D’Alfonso è uno che ha abbandonato l’Abruzzo in un momento molto delicato. Ha tenuto l’Abruzzo in ibernazione per un anno, in un momento in cui occorreva fare delle scelte. Per questo motivo credo che D’Alfonso sia la persona meno indicata a parlare di queste cose. È evidente che noi abbiamo affrontato una situazione di una gravità estrema, e di fronte alla catastrofe che si stava prefigurando, la Regione ha deciso di utilizzare quei fondi, ma lo ha fatto nell’ambito di una partita di giro, che attraverso il Recovery Fund consentirà di reintegrare il plafond.»

L’onorevole D’Eramo ha aggiunto che il Partito Democratico dovrebbe vergognarsi a tirare fuori questa litania visto che la Regione ha dovuto intaccare il bilancio per milioni di euro, dovendo supplire all’assenza totale del governo a guida PD – M5S, durante la fase acuta della pandemia.

«Abbiamo sostenuto le partite iva, le famiglie, perché ci abbiamo creduto, ma anche perché se non lo avesse fatto la giunta Marsilio, non sarebbe arrivato un centesimo dal governo nazionale. Il Senatore D’Alfonso, neo presidente della commissione finanze, se riuscisse a garantire un maggior impegno di quanto non abbia fatto fino ad oggi, forse una mano alla regione, e più nello specifico alla Marsica, potrebbe anche darla. Per fortuna, il tempo delle chiacchiere è terminato.»

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