Al Liceo Benedetto Croce di Avezzano la lettera di una madre ringrazia per l’inclusione e il successo della figlia

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Liceo Benedetto Croce

Avezzano – “La Scuola ha il dovere di rimuovere e abbattere le barriere per favorire lo sviluppo intellettuale di ogni studente affinché ognuno possa realizzarsi pienamente nel futuro.
Una Scuola che include è la base per un’educazione democratica.
Per questa ragione, oggi pubblichiamo, con un cuore grato, commosso ed emozionato, la lettera della madre di una alunna, parole meravigliose per ringraziare tutti gli insegnanti che hanno guidato, sostenuto, incoraggiato e valorizzato sua figlia in questi 5 anni.
Un percorso tortuoso e in salita che ha dato, alla fine del percorso liceale, il suo splendido frutto.
Grazie di cuore a Lei, Signora, da parte di tutta la comunità educante per queste parole di riconoscenza.
A sua figlia auguriamo una Vita ricca di traguardi importanti e di felicità. Sarà un pezzo del nostro cuore per sempre”.
Un percorso tortuoso e in salita che ha dato, alla fine del percorso liceale, il suo splendido frutto.
Grazie di cuore a Lei, Signora, da parte di tutta la comunità educante per queste parole di riconoscenza.
A sua figlia auguriamo una Vita ricca di traguardi importanti e di felicità. Sarà un pezzo del nostro cuore per sempre”, Così il Liceo Benedetto Croce

“Carissimi Professori, sono passati un po’ di giorni dall’esame di mia figlia e per me è inevitabile ripercorrere le tappe di questi cinque anni senza sentire il bisogno di esprimerVi la gratitudine e la stima mia e di tutta la mia famiglia.
Io ho lasciato il mio liceo, giusto 30 anni fa, con la convinzione che la scuola ci selezionasse in bravi e “asini” in base ai risultati raggiunti con lo studio.
Da buona “secchiona” non mi sfiorava minimamente l’idea che dietro alle difficoltà di alcuni potessero esserci problemi di apprendimento e svantaggio meritevoli di interventi mirati. Ero distante, indifferente, cieca, forse semplicemente ancora giovane per possedere la sensibilità di cogliere la debolezza e la fragilità dei miei compagni.
Mia figlia è venuta al mondo per rendermi migliore, mi ha insegnato ad andare oltre le apparenze, a non fermarmi in superficie, mi ha dato la chiave per entrare nell’anima delle persone e scoprirne l’umanità e l’unicità della differenza, mi ha insegnato che tutti possediamo il bello ed il buono, ma spesso li teniamo chiusi in uno scrigno perché il nostro bello ed il nostro buono sono troppo diversi da quello che gli altri si aspettano da noi, magari siamo fragili ma la società ci vuole forti, magari siamo timidi ma dovremmo essere espansivi e spavaldi, magari non capiamo le cose al volo ma dovremmo essere intuitivi ed intelligenti…
Così piano piano ci convinciamo di essere sbagliati ed inadeguati, pensiamo di non avere un ruolo adatto a noi nel mondo, e poco a poco indietreggiamo, ci allontaniamo da tutti, ci chiudiamo in un angolo e pensiamo che quello sia la parte di mondo che ci appartiene, lontana dai giudizi e soprattutto al sicuro dalle ferite.
Quando mia figlia è entrata al liceo era all’angolo.
Io da mamma ero disperata perché sapevo quanto lei volesse essere nella mischia alla pari con le sue coetanee.
Avevo memoria di una scuola competitiva e per aiutare mia figlia mi sono seduta accanto a lei, abbiamo studiato insieme ogni giorno più che potevamo, fino allo sfinimento, pensavo che la mia presenza potesse bastare ma non è stato così.
All’angolo eravamo in due, smarrite, non potevamo andare né indietro né avanti, qualsiasi passo sarebbe stato un errore.
Voi insegnanti siete stati la luce nel tunnel, ci avete strappate dal buco e tirate fuori.
Pensavo che solo io da mamma potessi avere la percezione delle angosce e dei bisogni di mia figlia, non immaginavo che altri potessero avere la sensibilità per entrare nel suo mondo, mi sbagliavo!!!
Non solo ci avete tirate fuori dal buco, ci avete indicato la strada giusta da seguire, guidate nella fatica, alleggerito il nostro fardello per portarci al traguardo.
Spesso quel fardello lo avete portato voi, magari trasgredendo le regole ma trovando una giustificazione con il cuore.
Da quel momento avete scritto le pagine della scuola di mia figlia con penne colorate, capitoli meravigliosi che lasceranno a mia figlia il ricordo di una scuola amica che l’ha sostenuta fino alla fine, fino al diploma, eh sì… fino al diploma e con un risultato sorprendente.
Mia figlia ha capito che a scuola poteva esprimere il suo bello e il suo buono, con Voi ha capito che può farlo anche nella Vita, forse avete sacrificato qualche contenuto didattico ma le avete dato l’insegnamento più prezioso: credere in sé stessa, non arrendersi mai perché c’è sempre una soluzione per andare avanti se lo si vuole con tutta la forza e la volontà possibili.
Non tutti hanno avuto la stessa fortuna.
Noi ci teniamo a precisare che quella fortuna e quanto preziosa è stata, l’abbiamo capita, e pertanto, dovremmo inventare una parola più adatta per esprimere la nostra gratitudine poiché solo “GRAZIE” non può bastare.
Spero che le mie parole, TROPPE, siano state efficaci nel trasmettere la nostra infinita riconoscenza.
Sarete sempre nel cuore di nostra figlia e nel nostro cuore
.”

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