Al Don Orione ogni 13 del mese per un caffè: caldo, comodo in compagnia

Avezzano – Un progetto nato, tanto tempo fa, da un’idea di don Gaetano Piccinini sacerdote davvero eccezionale. Lui amava raccontare che sotto le macerie della sua casa crollata dopo la scossa del terremoto del 1915, dove erano deceduti tutti i suoi cari, venne salvato dal suo gatto il quale, piano piano con le zampette aveva scavato una piccola galleria. Così facendo gli aveva consentito di far sentire la sua voce di richiesta d’aiuto e di essere quindi salvato.

Proprio Don Gaetano è stato il promotore dell’appuntamento del caffè, un incontro per sentirsi vicini nel ricordo delle povere vittime. Fu seguito dai primi direttori della struttura del Don Orione di Avezzano, che hanno voluto commemorare, attraverso la costruzione un santuario, tutti i defunti del terremoto e dei propri cari. Una preghiera il 13 di ogni mese nella cripta, costruita con tanto sacrificio, dove è collocata la statua della Madonnina del Suffragio, fatta giungere dal Trentino.

Si vuole continuare la tradizione di questo appuntamento dove si incontravano gli amici, vecchi e nuovi, gli ex allievi, e gli ex sportivi. Dopo la messa delle 18,00 si rimaneva nel teatro o nel refettorio per fare quattro chiacchiere con un buon caffè, per dire quello che era stato fatto per l’opera Don Orione o cosa si poteva fare, condividere e sviluppare delle idee per le iniziative comunitarie come ad esempio il carnevale, o come predisporre i compiti per allestire il presepio. Un’occasione per rivedersi, l’appuntamento del 13 di ogni mese, una partecipazione straordinaria come solo può essere quella di una famiglia allargata.

Don Bruno Fraulin direttore della struttura orionale ricorda: “Ho vissuto lavorando qui 14 anni, abbiamo dato un senso di famiglia, proprio come voleva Don Orione: che le strutture fossero la casa di tutti. La mattina avevamo circa 300 giovani che frequentavano l’istituto. C’è stato poi un momento, come dire? di relax; la chiusura all’accoglienza degli orfani, della scuola e del centro sportivo, tutto il settore giovanile . Attualmente accogliamo gli anziani, e certo non c’è più il fervore di un tempo. Oggi abbracciamo le loro sofferenze, e grazie ai giovani volontari si riesce a vivacizzare ad animare le loro giornate. Partecipano nel limite delle loro infermità. Si sente sempre la presenza di Don Orione, lui accorso in aiuto dei deboli, oggi elargisce amore.”

Venerdì 13, dopo aver partecipato alla santa messa delle 18,00 è l’occasione sì per condividere il ricordo dei propri cari scomparsi, ma anche per ritrovarsi, per socializzare, fraternizzare e incontrare nuovi amici. Il fervore di quello spirito marsicano che è sempre stato vivo, grazie soprattutto ai sacerdoti missionari di Don Orione che lo hanno diffuso nel mondo con la loro parola: don Giuseppe Sorani, don Gino Masè, don Primo Coletta, don Romolo Mariani.,

Una iniziativa per rivitalizzare le tematiche che il Don Orione vuole prospettare non solo ai propri ospiti ma alla realtà della Diocesi di Avezzano.

Quindi, cosa c’è di meglio di un buon caffè caldo, comodo e in compagnia?

 

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