C’è sempre stata la musica nella vita di Silvio. Quella che ascoltava, quella che suonava, quella di cui scriveva.
Difficile pensare a lui senza immaginare una colonna sonora per ogni fotogramma. Almeno quanto difficile è pensarlo senza vederlo sorridere. Silvio Di Giulio si è spento ieri a soli 39 all’ospedale di Pescara dopo aver lottato per settimane contro una malattia che aveva colpito il suo sistema immunitario.
Una giovinezza passata ad Avezzano circondato da decine di amici, gli anni di studio a Roma, poi il rientro nella Marsica per mettere radici nella natura che circonda Santa Jona, per suonare circondato dalle sue montagne, tra vette che amava scoprire anche su due ruote. Tanti i progetti che lo hanno visto protagonista in questi anni tra chitarre e armoniche, dalle collaborazioni con le radio a quelle con le riviste, fino a sposare il progetto di We Road, grazie al quale aveva sempre lo zaino pronto per partire verso spettacolari destinazioni.
“È difficile accettare che Silvio non ci sia più”, dichiarano gli amici: “La speranza con la quale in questi mesi abbiamo cercato di infondergli coraggio è oggi sostituita da un dolore senza confini. Ovunque sia, resterà il pilastro del nostro squadrone, come amavamo chiamarlo”.
I genitori Marta e Tony comunicano che i funerali si terranno lunedì 2 dicembre alle ore 15 presso la chiesa di Santa Jona.
Gli amici