Avezzano – Si è concluso con un’assoluzione e due condanne il processo di primo grado che ha visto imputati tre avezzanesi di cui due, A.D.A., 39 anni, e M.D.A., 41 anni, fratelli, accusati di rapina e V.T., 33 anni, accusato di cessione di stupefacenti ai sensi dell’art.73 del DPR 309/90. La sentenza è stata pronunciata ieri dal giudice del tribunale di Avezzano, Marianna Minotti.
Assolto, “per non aver commesso il fatto”, V.T, difeso dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, finito a processo con l’accusa di aver venduto, in concorso con un minore, quattro dosi di eroina, per un importo di 200 euro, ai due fratelli. Condannati a 1 anno e tre mesi, nonché al pagamento delle spese processuali, per lesioni personali, invece, questi ultimi, difesi dagli avvocati Roberto Verdecchia, Antonio Pascale e Giovanni Fracassi.
Secondo l’accusa, A.D.A. e M.D.A., dopo averlo picchiato, avrebbero rubato il cellulare e cinque euro al giovane spacciatore, ma nel corso del processo non è stato possibile provare con certezza la sottrazione del telefono e del denaro ed i due sono stati condannati solo per lesioni personali.
I fatti risalgono al settembre 2013. Stando a quanto emerso, il minore si trovava con V.T. che si era impegnato a presentargli i due fratelli poiché sarebbero potuti diventare, in quanto assuntori di eroina, suoi nuovi clienti. Dopo l’incontro in una tabaccheria, i quattro si sarebbero allontanati per raggiungere il parcheggio antistante una scuola della città.
E’ qui che il pusher avrebbe ceduto quattro dosi di eroina dietro corrispettivo di 200 euro. Ma uno dei fratelli, dopo aver aperto la confezione, avrebbe iniziato a sostenere che la sostanza non era di buona qualità e si sarebbe rifiutato di pagarla. Poi, i due avrebbero picchiato il minore colpendolo, soprattutto in viso, prima con una testata e poi con calci e pugni.