Accadeva a Tagliacozzo 375 anni fa

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Il 27 agosto a Tagliacozzo è stato celebrato il 375° anniversario del miracolo di Sant’Antonio di Padova, che nel 1647 fermò le truppe spagnole alle porte della città.
Tuttavia, è necessario chiedersi perché l’esercito spagnolo, inviato dal viceré Rodrigo Ponce de Leon Duca di Arcos, si presentò armato alle porte di Tagliacozzo.

Per comprendere le ragioni di tale situazione, è opportuno tornare alla Pentecoste del 1647, caduta il 10 giugno, cinquanta giorni dopo la Pasqua del 21 aprile.
In quei giorni, a Tagliacozzo, scoppiò una sorta di guerra civile a causa della rivalità tra due nobili famiglie: gli Argoli e i Mancini. Si narra che nessuno dei due capifamiglia intendesse cedere il passo all’altro attraversando un angusto cunicolo che portava al presbiterio della chiesa di San Francesco. La notizia dei tumulti a Tagliacozzo giunse a Napoli, che in quei giorni era coinvolta nella rivoluzione dei “lazzari” guidata da Masaniello. In questo contesto, non fu difficile per il viceré spagnolo collegare i disordini di Tagliacozzo alla rivolta napoletana. Di conseguenza, decise di inviare una guarnigione di mille uomini per reprimere la presunta insurrezione tagliacozzana. Dopo aver appreso questa decisione, la comunità di Tagliacozzo cadde nella disperazione, poiché non disponeva né delle armi per affrontare l’esercito spagnolo, né del tempo necessario per recarsi a Napoli e spiegare al viceré che i disordini a Tagliacozzo non avevano nulla a che fare con la rivolta di Masaniello. In questo momento di difficoltà, la comunità si affidò alla preghiera e all’intercessione di Sant’Antonio di Padova.

Era la fine di agosto del 1647 e il popolo di Tagliacozzo si riunì nella chiesa di San Francesco, pregando incessantemente per tre giorni davanti alla statua del Santo. Nelle mani della statua, fu collocata una
supplica in cui si chiedeva la grazia e le cinque chiavi delle porte della città. Si racconta che al terzo giorno di preghiere, il foglio con la supplica cadde dalle mani della statua e si scoprì che conteneva il contrordine del viceré, che aveva deciso di concedere la grazia. Questo contrordine fu consegnato a un frate che riuscì appena in tempo a mostrarlo ai militari pronti ad entrare a Tagliacozzo.

È importante notare che in passato la statua pesante di Sant’Antonio, con le cinque chiavi appese a una mano, veniva portata in processione ogni cinquant’anni. Successivamente, le autorità ecclesiastiche decisero di ridurre l’intervallo a venticinque anni. Infine, considerando la sequenza degli eventi: a metà giugno del 1647 iniziano i disordini a Tagliacozzo, il 7 luglio inizia a Napoli la rivoluzione di Masaniello, è possibile ipotizzare che il miracolo avvenne probabilmente tra agosto e settembre del 1647, non nell’agosto dell’anno successivo. Inoltre, il viceré di Napoli, Rodrigo Ponce de Leon che concesse la grazia alla città di Tagliacozzo, si dimise il 26 gennaio del 1648. Questo dato conferma probabilmente che gli avvenimenti appena descritti ebbero luogo prima delle sue dimissioni.

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