Avezzano – L’Accademia Italiana della Cucina torna a riunirsi all’insegna dell’amicizia, della cultura, del buon mangiare: brillante incontro, ad Aielli, al ristorante “Il Casale”, con la conviviale inaugurata da un interessante “Sipario Culturale”.
La conferenza, intitolata: “Fertile Piana – Profumi in tavola”, si è tradotta in un omaggio ai pregiatissimi prodotti agricoli del Fucino, noti in tutta Europa. La serata, che ha avuto luogo l’11 luglio, è stata magistralmente organizzata dal Delegato per Avezzano e la Marsica, il Conte Franco Santellocco Gargano, che ha fatto gli onori di casa; i relatori, introdotti da Patrizia Marziale, sono stati Sandro Valletta, Docente all’Università “G. Marconi”, di Roma, in Diritto delle Migrazioni, autore del volume: “Ricerca: ricostruzione documentazione Storica del patrimonio archivistico consortile”, Abramo Bonaldi, Direttore del Consorzio di Bonifica Ovest di Avezzano, committente del pregevole testo (che è stato presentato nel corso della serata) e Sergio Venditti, giornalista, Vice Direttore della rivista “Tempo Presente”, che ha moderato il convegno, stimolando ulteriori curiosità e domande sul cammino millenario di un territorio, dove è passata la grande storia: dal periodo italico, a quello romano, fino alla metà dell’800, in cui si collocano la progettazione e la realizzazione del prosciugamento del terzo lago nazionale, il Fucino, ad opera del Principe Alessandro Torlonia, dopo il tentativo dell’Imperatore Claudio.
Un’opera faraonica, considerata tra le meraviglie di quel secolo, che ha trasformato l’intera sub-regione marsa da un popolo di pescatori e pastori, in una comunità di valenti mezzadri e poi di imprenditori agricoli. Un’epopea vissuta con fatica, caratterizzata da aspre lotte contadine e sociali, narrate da scrittori come Ignazio Silone e giunte fino a metà del 1900, sfociate nella Riforma Agraria. Attualmente l’ex lago è un “Orto” riconosciuto globalmente quale “culla” di tanti rinomati prodotti, che definiscono e qualificano la cucina locale: chissà se i famosi viaggiatori ottocenteschi del “Gran Tour”, come il Lear, il Craven, il Dumas del “Conte di Montecristo” che qui sono passati, avranno immaginato le straordinarie evoluzioni della terra “forte e gentile” per eccellenza. Lo stesso pittore romano, Bartolomeo Pinelli, nel suo viaggio tra queste valli e conche, nel 1814, immortalò in una celebre stampa “Il Pescatore del Fucino”, riportando indietro il “tempo della memoria”, tra storia, miti e leggende. Durante la cena, inaugurata dall’Inno di Mameli, intonato da un’Accademica d.o.c., il meraviglioso Soprano Ilenia Lucci, è stato festeggiato l’ingresso quale Accademico, con apposita cerimonia, di Abramo Bonaldi. Il Delegato Franco Santellocco Gargano (riconfermato nell’incarico per il triennio 2024 – 2027), dopo avere evidenziato la celebrazione del “ventennale” della costituzione della “Delegazione di Avezzano e della Marsica” (2004 – 2024), ha proceduto alla premiazione di alcuni tra i numerosi partecipanti, tra i quali figuravano i relatori della convention ma pure Pierluigi Di Stefano, assessore del comune di Avezzano, l’avvocato Jacopo Angelini, nuovo Presidente del Rotary Club Avezzano (2024 – 2025) – premiato – (che a sua volta ha rimesso il gagliardetto del Club internazionale che rappresenta), Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.
Tra le eccellenze presenti, anche l’Accademico Gianni D’Amario (Delegato di Sulmona)e l’attore e regista Corrado Oddi; non poteva mancare l’Architetto Lorenzo Fallocco, Presidente del “Premio Internazionale D’Angiò”. L’Accademica Orietta Spera, giornalista, ha voluto onorare il Fucino e la sua saga, dignitosa e sofferta, declamando le note poetiche di “Nazzareno”, testo soave dell’attore Sergio Meogrossi. E con dolcezza, la Piana del Fucino punteggiata da luci, la notte estiva ha accolto l’esito di un’assise impareggiabile (l’ennesima), dell’Accademia Italiana della Cucina, Delegazione di Avezzano e della Marsica…!