Avezzano – Politiche di inclusione e lotta alla violenza di genere, questo il segnale che più di tutti, questo pomeriggio ad Avezzano, i partecipanti dell’Abruzzo Pride hanno voluto inviare, partendo dall’ambito lavorativo, troppo spesso teatro di discriminazioni omofobe.
“Non vogliamo accettazione sociale, chiediamo solo il riconoscimento dei diritti che ci spettano in quanto essere umani”: un inno alla libertà di definirsi, alla libertà di amare, alla libertà di essere semplicemente se stessi.
E poi il tema sociale si è spostato nel contesto scolastico: “Educare al rispetto, riconoscere le differenze, raccontare la sessualità è una responsabilità sociale che deve partire anche dagli istituti scolastici. Bullismo e violenza di genere sono fatto radicati nella nostra cultura e, come tali, solo una scuola libera, autonoma e coraggiosa può fronteggiare”.
Si parla di lotta sociale, una battaglia però gentile ed orgogliosa: “Non ci possiamo più permettere il silenzio, tutti devono fare la loro parte in questa lotta, dalle famiglie, alle scuole, dai tribunali, alle istituzioni”.
Questo Abruzzo Pride ad Avezzano ha fatto davvero tanto discutere nelle ultime settimane, tanto da mobilitare gli oppositori a delle proteste; in risposta, i partecipanti al Pride oggi hanno voluto divertirsi “…alla faccia di chi in questi giorni ha cercato in tutti i modi di boicottare l’evento”.
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