Collelongo – Una cava a Collelongo, denominata Le Grottelle, già oggetto di indagini, secondo quanto riportato dalla stampa, balzata agli onori delle cronache per l’accumulo irregolare di 17.000 tonnellate di rifiuti e da bonificare da anni secondo quanto disposto dalla Conferenza dei Servizi del 2016 ora, secondo il gestore, dovrebbe essere tombata con altre 75.000 tonnellate di rifiuti, tra scorie di fonderia, loppe di altoforno, fanghi di perforazione ecc.
Il tutto nel Sito di Interesse Comunitario (SIC) per la fauna e la flora Parco Nazionale d’Abruzzo. Non è una trama di un B-movie di fantascienza ma il progetto depositato oggi alla Regione Abruzzo dalla ditta unipersonale “Tamburro Remo” per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e al comune di Collelongo per la Valutazione di Incidenza Ambientale.
Mentre la bonifica latita, alla faccia delle normative esistenti per le quali dovrebbe già essere conclusa da due anni almeno (mentre nel progetto si legge testualmente “Allo stato attuale non è stato possibile procedere alla bonifica del sito per diverse ragioni economiche e giuridiche (è in corso un contenzioso fra soggetti privati, la Ditta e gli Enti preposti).” l’azienda ora addirittura rilancia puntando al tombamento della discarica scaricando più del triplo dei rifiuti del passato.
Un’azienda già destinataria nel 2016 di un provvedimento della provincia di divieto di prosecuzione di attività di recupero di rifiuti in procedura semplificata per le note vicende legate allo sversamento illegittimo di materiali non idonei provenienti dalle cartiere della Toscana. La provincia aveva chiesto l’immediato allontanamento di quei rifiuti.
Si legge nel progetto depositato dall’azienda “La volumetria interessata dal ripristino è di circa 50.000 mc. Tale quantitativo permetterà il rimodellamento ed il raggiungimento ed il raggiungimento delle quote di progetto; ipotizzando un peso specifico di rifiuti conferiti pari a 1,5 ton/mc, si può con ragione quantificare in circa 75.000 tonn il quantitativo di rifiuti, nelle varie tipologie ammesse, necessari al recupero dell’area. Di queste 75.000 tonn quantificate, 9.000 tonn costituite da terreno vegetale e/o terre e rocce da scavo, ai sensi dell’art. 184-bis del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e del D.M. n. 161/2012.”
Un lungo elenco di codici CER di rifiuti potenzialmente accoglibili è allegato al progetto. Come Forum H2O riteniamo inaccettabile tale proposta e chiediamo agli enti, a partire dal Comune di Collelongo e dal Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, di respingere il progetto al mittente imponendo contestualmente l’immediata bonifica che già ora è del tutto fuori tempo massimo.