“Un Babbo Natale Custode”, il Ristorante Osteria Futuro regala La Biodiversità

Scurcola Marsicana – Il Ristorante di Custodia e Bio≠ Osteria Futuro, Scurcola Marsicana, così come ogni anno nell’imminenza della festività natalizie, continua a spingere lo sguardo di questa nostra contemporaneità sulle nostre origini gastronomico-alimentari e culturali in genere, anche attraverso il progetto dal titolo  “Un [Babbo]Natale Custode/Gusto Marsica – #PianiPalentiniTerritoriCustodi”: pacchi-regalo di Natale composti con le produzioni  “Gustaie” dei territori dell’Abruzzo interno, per una “Alimentazione Salubre, EcoSostenibile e…Biodiversa”.

Promosso da “La Città Biodiversa” (il Centro di Ricerca sulla “…Biodiversità, ragionata, però, nei suoi significati e valenze, quindi anche quella Culturale…”, formalmente inaugurato lo scorso luglio sempre nella cittadina marsicana, ma attivo da decenni), accolto, condiviso e sostenuto dall’Azienda Agricola Terra Futuro, realizzato in collaborazione con l’Ass. Cult. Tempi Moderni e l’Ist. MondiVivo, organismi questi agenti da tempo sul territorio, “Un[Babbo]Natale Custode…” nell’edizione 2021, coerentemente con la proposta gastroculturale con cui Osteria… da anni scrive i propri menù, “apre” i pacchi-dono natalizi a Gusto Marsica, riferendosi prima di tutto alle produzioni dei Piani Palentini.

Delle ragioni culturali alla base del progetto ci parla Mario Iacomini CuocoCustode (cofondatore del succitato centro di ricerca sulle Biodiversità, e chef dell’organismo ristorativo marsicano), in comunione di ragioni e di intenti con Vincenzo Nuccetelli e Giuseppe Verrecchia, gli altri due responsabili dOsteria Futuro e de “La Città Biodiversa”: <<Dalla fine degli anni ’90 e per tutto il primo decennio e oltre dei XXI secolo, abbiamo incessantemente lavorato, con le nostre strutture operative, a ricercare, recuperare, cucinare e comunicare – per le menti, per i palati e per gli stomaci – le produzioni agro-silvo-pastorali biodiverse d’abruzzo, a partire dalla ‘Mamma’ di tutti i grani, il ‘Solina’, passando per le ‘Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio’, per lo ‘Zafferano di Navelli’, per ‘Ceci Rossi di Civitaretenga’, per ‘Fagioli di Frattura’, o per i formaggi dei grandi caciari dell’entroterra abruzzese… Nel corso degli anni, abbiamo però maturato la necessità di spostare il fuoco del nostro impegno di ricerca nel/sul comprensorio marsicano, anche in riferimento al fatto che nonostante lo stesso sia scrigno di qualità alimentari, sembra vivere una condizione di marginalità rispetto a quelle dinamiche politico-culturali che pur hanno investito da tempo le “memorie gastroculturali” dei diversi territori, con ricadute positive in termini di visibilità e conoscenza delle stesse, innanzitutto delle produzioni agro-silvo-pastorali autoctone e dei prodotti tipici in genere.
Dal 2015 abbiamo allora oltremodo aperto i nostri menù ai prodotti di quelle esperienze che nel comprensorio marsicano, e in particolare nei ‘Piani Palentini’, operano alla tutela delle ‘Biodiversità’, recuperando le colture dimenticate e adottando metodiche lavorative rispettose della qualità delle produzioni agro-zootecniche, e dei loro trasformati, e quindi della salute umana e di quella del nostro ambiente naturale.
Ed allora nel progettare i pacchi-regalo natalizi abbiamo ragionato di corrispondere al lavoro che stiamo portando avanti con Osteria e, quindi, nell’occasione delle festività, abbiamo pensato a come sarebbe stato importante per tutti noi poter contare su di ‘Un Natale Custode’, un Natale tutto intento cioè a sostenere e promuovere i prodotti del territorio nel quale abbiamo deciso di investire le nostre speranze di un ‘Futuro Biodiverso’: le produzioni dei Piani Palentini…finite, poi,  dritte dritte, nei pacchi stipati del sacco pieno di doni di un ‘Babbo Natale..’, a questo punto, anch’egli ‘…Custode’ (in questo modo, tra l’altro, svuotandolo – ‘Babbo…’ – nella sua presunta funzione di strumento della contemporaneità economico-culturale e riempendolo di ‘Risorsa Territorio’ ?)>>. 

<<L’idea di un ‘Babbo Natale Custode’ – continua Vincenzo Nuccetelli –, è quella a cui ci siamo riferiti nell’avviare il coinvolgimento dei primi produttori locali, nell’attesa di poter progressivamente allargare la proposta a tutti: alla Marsica. E così i pacchi 2021, oltre che dai risultati del lavoro della dell’az. agr. ‘Terra Futuro’, che è la nostra struttura di riferimento, si sono riempiti anche con le produzioni delle aziende che hanno nell’immediatezza aderito, come l’az. agr. ‘La Dispensa’ di Fabrizio Valente, l’az. agr. ‘Falcone Emidio’, l’az. agr. ‘Pollaio Matto’ di Andrea Gargano, l’az. agr. ‘Casale dei Cappuccini’ di Francesca Romana Panzolini, il Birrificio ‘Fermento Marso’ di Stefano Venturini, nella speranza che altri si possano aggiungere. L’iniziativa è tra l’altro parte integrante di un complesso di proposte che stiamo articolando sul e per il nostro territorio da tempo, e certamente non esaurisce l’impegno che da 20 anni stiamo profondendo al fine di offrire il nostro punto di vista a quel dibattito sul futuro oramai divenuto improcrastinabile>>.

<<Con il supporto de ‘La Città Biodiversa’ – chiude lo chef Mario Iacomini, illustrando sinteticamente alcune delle azioni su cui le diverse strutture sono impegnate – , e riferendoci ai concetti ‘Il Gusto del Tempo’ e ‘Le Ragioni della Memoria’, oltre che a quello delle ‘Biodiversità’, abbiamo offerto al confronto sullo sviluppo una chiara indicazione di un futuro possibile per i ‘Piani Palentini’, immaginati e pensati come ‘TerritoriCustodi’, in grado quindi di recuperare, tutelare, custodire e ‘processare’ le Biodiversità (agronomica, biologica, culturale, etc.), e di  accogliere e supportare quelle politiche del progresso che, ponendo  al centro dell’analisi il concetto di sostenibilità, e riflettendone tutte le implicazioni, rappresentano a nostro avviso lo strumento necessario per vincere le sfide poste dalla contemporaneità. Quelle #PoliticheProgresso con cui da tempo stiamo operando nella prospettiva della riorganizzazione sistemica del nostro contesto territoriale, innanzitutto attraverso azioni che tendono a determinare una consapevolezza il più possibile diffusa sulla necessità di muovere verso l’adozione della ‘Filiera di Custodia’, una forma di filiera che, elaborata nei primi del 2000 e sperimentata in alcuni nostri contesti territoriali, abbiamo presentato in diversi appuntamenti tra cui una iniziativa che si è svolta, con il patrocinio del MATTM, in Expo 2015. E’ da sottolineare che le attività in programma le stiamo producendo anche riferendoci ai risultati conseguiti dalle sperimentazioni che abbiamo prodotto sin dalla fine del ‘900. Sperimentazioni in alcuni momenti finanziate dallo stesso MATTM e dal MIUR, e che ci hanno permesso di entrare in rapporto con Consorzi Universitari e organismi di ricerca istituzionalizzata>>. 

Buon Natale Custode a tutti, a questo punto, e un augurio per l’anno che verrà!

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