Tagliacozzo, riunione con azionisti Segen “all’ultimo sangue”. Il sindaco convoca anche vertici Cam e giornalisti. Finisce con “stampa fuori”

Tagliacozzo. Il sindaco Vincenzo Giovagnorio ha convocato gli azionisti Segen e la stampa locale per un’assemblea pubblica. Al centro della riunione la posizione debitoria del Comune di Luco nei confronti della società che gestisce i rifiuti. La convocazione è arrivata a seguito del pignoramento dei conti correnti del Cam, avvenuto negli scorsi giorni, verso il quale Luco è creditore.

Presenti anche alcuni dirigenti CAM. Una volta ritrovatisi, giornalisti e amministratori, nella sala consiliare del Comune di Tagliacozzo, si è scoperto che non tutti i sindaci erano stati avvertiti della presenza della stampa; poi qualcuno ha fatto pure notare che non si possono discuterei problemi SEGEN insieme agli amministratori del CAM, anche perché i comuni SEGEN rappresentano solo una piccola parte degli azionisti CAM. Insomma una riunione dal formato poco chiaro che ha destato perplessità sin dall’ingresso in sala dei partecipanti. E così si è dovuto ripiegare su un’assemblea a porte chiuse tra i soli soci Segen. Dunque sono rimasti nella sala consiliare, tagliati fuori dalla riunione che si è spostata in sala giunta, Giuseppe Venturini, amministratore delegato del CAM, Armando Floris, consigliere del comitato di gestione del CAM, e Paola Attili, presidente del comitato di gestione della società. “Faremo una riunione preliminare a porte chiuse” – ha affermato il presidente del Consiglio Comunale di Tagliacozzo, Anna Mastroddi, rivolgendosi alla platea di uditori – “e poi verremo a farvi il resoconto di quanto stabilito”.

Dalla Sala Giunta, dove erano riuniti i sindaci, si sentivano provenire delle urla. Dopo poco il sindaco di Sante Marie e consigliere regionale, Lorenzo Berardinetti, ha lasciato la riunione. A fine incontro, la presidente del consiglio ha comunicato ai giornalisti che nessun sindaco avrebbe rilasciato dichiarazioni perché “non è stato raggiunto un accordo. Le cose si stanno componendo, ma serviranno altri giorni. Vi richiameremo”. Non sono certo mancate le proteste da parte dei giornalisti chiamati proprio per assistere all’assemblea, ai quali la presidente Mastroddi ha risposto che “pensavamo a una soluzione diversa, altrimenti non vi avremmo chiamati”.

La controversia tra il Comune di Luco e il CAM. Il Comune di Luco vanta nei confronti del CAM un credito di un milione e 800mila euro, poi rideterminato a un milione e 350mila. Peraltro, il Comune di Luco è stato esso stesso oggetto di un decreto ingiuntivo di 516mila euro da parte della partecipata dei rifiuti Segen, recentemente transato dall’Amministrazione De Rosa in accordo con la direzione dell’azienda. Sta di fatto che la nuova amministrazione comunale, insediatasi a giugno, ha ritenuto la cifra dovuta dal CAM vitale per l’equilibrio economico dell’ente e ha provveduto a chiedere e ottenere dall’autorità giudiziaria il pignoramento dei conti correnti del Consorzio Acquedottistico per 916mila euro. Il problema è che con i conti bloccati il CAM ha una scarsissima autonomia operativa. Il rischio paventato dagli amministratori CAM è quello di un’interruzione del servizio idrico che lascerebbe a secco tutta la Marsica; altro problema è la solvibilità dei debiti che il CAM ha accumulato nel tempo: l’azione del comune di Luco, così come quella di Celano, potrebbe portare al fallimento della società. A ciò si devono le frementi trattative di questi giorni. C’è chi sostiene, dall’altro lato, che il Prefetto potrebbe garantire con atti di precetto la continuità dell’approvvigionamento idrico e che, alla fine, il disservizio potrebbe risolversi nel giro di 24 ore. Il nodo rimarrebbe quello del debito “stellare” del CAM. Chi lo pagherebbe? I cittadini e i Comuni? Oppure si accerteranno le responsabilità dei passati amministratori? C’è da dire che il CAM ha avanzato una proposta parzialmente satisfattiva del credito vantato dal comune di Luco, il quale sarebbe disposto ad accettare solo in presenza di reali garanzie.

Le polemiche. Nei giorni scorsi si sono susseguite diverse prese di posizione a mezzo stampa, come quella di Ferdinando Boccia, consigliere di minoranza di Avezzano, che incolpa Gianfranco Tedeschi, ex presidente del CAM e oggi sindaco di Cerchio, dei guai del consorzio. A lui è arrivata subito la risposta dell’attuale vicesindaco di Avezzano, Emilio Cipollone, che si è detto “stupito” dell’arrivo delle sue proposte critiche considerato che in cinque anni di consiglio di sorveglianza non è mai intervenuto con azioni che hanno trovato soluzioni. Dall’altra parte c’è chi accusa il sindaco di Luco di irresponsabilità e testardaggine.

Relazione tra CAM e Segen sulla vicenda di Luco. A seguito del pignoramento dei conti correnti del CAM da parte del Comune di Luco, le società partecipate marsicane sono in fermento. Oggi è stata la volta della Segen. L’assemblea tenutasi a Tagliacozzo ha messo sul piano la situazione debitoria del Comune di Luco nei confronti della società che gestisce i rifiuti e questo atteggiamento di rivalsa potrebbe non agevolare la mediazione. E, in effetti, se a detta del presidente del consiglio comunale di Tagliacozzo, l’intenzione del sindaco Giovagnorio era quella di proporre una soluzione al problema del CAM, qual era la proposta da esporre davanti alla stampa? E perché in sede di assemblea SEGEN?

Reazioni a caldo sull’incontro a Tagliacozzo. A seguito della riunione a porte chiuse svoltasi oggi pomeriggio nella Sala Giunta del comune di Tagliacozzo, è stato cliccatissimo sui social il commento di Angelo Venti, noto giornalista locale, ha commentato così l’accaduto: “ULTIM’ORA – TRAGEDIA A TAGLIACOZZO Una imboscata organizzata male e finita peggio. La preda è sfuggita indenne e i bracconieri, appostati male, hanno finito per spararsi tra di loro. Molti i feriti, qualcuno grave. Nel fuoco incrociato, colpiti anche alcuni giornalisti chiamati sul posto per documentare l’assalto”.

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