Chiesa di San Giovanni gremita per l’incontro su Madre Maria Teresa Cucchiari, realizzato tra gli appuntamenti del Ciclo “Dalla Parola ai luoghi dell’anima”, organizzati dalla “Circuito Aperto. Centro di Coordinamento per le Arti”, a cura di Roberta Baldassarre.
Presenti anche numerosissimi rappresentanti dell’Ordine della Santissima Trinità, tra i quali: padre Josè Narlaly, Ministro Generale Dell’ordine Trinitario, padre Isidoro Murciego, Consigliere Generale dell’Ordine della SS. Trinità, suor Maria Clotilde Testa, Madre Generale, Congregazione Suore della SS. Trinità.
All’evento hanno partecipato anche l’assessore del Comune di Avezzano Felicia Mazzocchi e il sindaco di Luco dei Marsi, Marivera De Rosa.
Madre Maria Teresa Cucchiari è stata presentata attraverso la vita, le lettere, il suo testamento spirituale; i risultati della ricerca e dello scavo archeologico e un approfondimento del messaggio guidato della Madre Generale.
“L’importanza della Religiosa nel mondo è sorprendente”, il commento di padre Murciego, “scritti e pensieri maturati nel cuore di Madre Maria Teresa e messi in pratica proprio qui ad Avezzano, ancora oggi, continuano dopo 255 anni a motivare la vita e la missione delle Suore Trinitarie in Italia, negli Stati Uniti, nel Madagascar, nelle Filippine”.
Suor Valeria Marchi: “La nascita di ogni Istituto religioso è il ‘frutto’ saporito di una chiamata del tutto speciale e unica rivolta alla creatura da parte di Dio Padre, la quale, risponde con docilità all’amore di Dio Figlio, mossa dall’azione vivificatrice di Dio Spirito Santo. Il sì totale, generoso e incondizionato della Serva di Dio Madre Maria Teresa Cucchiari ha dato inizio ad una grande avventura che ormai dura oltre di 250 anni. Dio che ascolta sempre il grido dei poveri, tramite il card. Vicario di Roma Marco Antonio Colonna, feudatario della Marsica, chiese a Madre Maria Teresa di lasciare la sua terra per recarsi in Abruzzo dove era più urgente il bisogno di promozione umana. Ella rispose alla chiamata di Dio in modo netto ed inequivocabile. Il 25 settembre 1762 iniziò la sua missione e aprì ad Avezzano, la prima scuola pubblica femminile gratuita, che intitolò alla SS. ma Trinità. Ella, formata alla dottrina del Vangelo nella scuola di San Giovanni de Matha, tese l’orecchio al grido che le giungeva dalle ‘popolazioni lontane’ che aspettavano la Parola di Dio, così ebbero luogo altre fondazioni: 1765, fondò la scuola di Cappadocia, 1777 inviò due suore ad assumere la direzione del Conservatorio di Santa Maria della Misericordia di L’Aquila; 1786 le inviò a Sulmona, ad insegnare nel Conservatorio di san Cosimo; 1787 nella scuola del Sacro Cuore e nello stesso anno fondò la scuola di Roma, presso Santa Prassede; 1798 aprì quella di Lanciano, chiamata dall’Arcivescovo. Lo apprendiamo da lei stessa quando scrisse al card. M. A. Colonna l’11 aprile 1764 : “Noi qui – in Avezzano – si campa da cappuccine perché siamo fidate nella divina provvidenza, che non manca alli uccelli, così non mancherà a noi, sue povere creature, e confido in Dio e sto sicura”. […] Il 10 giugno 1801, munita di tutti i conforti religiosi e circondata dal cordoglio delle consorelle e del popolo avezzanese si spense serenamente nella casa di Piazza San Bartolomeo “con opinione di santa”. La fama della sua santità convinse l’abate e i canonici della Regia Collegiata di S. Bartolomeo Apostolo, dove si celebrarono le esequie, di concederle degna sepoltura nel sacello riservato ai sacerdoti, situato davanti all’altare maggiore: un onore, questo, mai concesso prima a una donna”.
“Dovranno proseguire le ricerche”, l’intervento di Emanuela Ceccaroni (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo), “perché non si esclude che tra i resti recuperati dal Sacello dei Sacerdoti semplici ci siano resti di donna”.
“Un incontro che ha arricchito l’animo dei partecipanti per l’esaltazione delle gesta di una religiosa tanto umile quanto energica accorsa in aiuto degli ultimi dell’Avezzano della seconda meta del Settecento”, la riflessione dell’assessore Mazzocchi, “si è spesa soprattutto per le donne, per l’insegnamento scolastico e lavorativo esaltando le attitudini femminili in un contesto sociale nient’affatto facile. Madre Teresa Cucchiari morì ad Avezzano nel 1801 e fu sepolta nella Collegiata di San Bartolomeo distrutta nel 1915. Daremo il sostegno possibile a proseguire nell’attività di scavo nell’unico sito dell’Avezzano pre-terremoto, nella speranza di individuare i resti di madre Teresa per la quale è in corso un processo di canonizzazione. In questi giorni anche le celebrazioni per i santi Antonio e Sebastiano portano a riflettere su quanto queste figure religiose hanno lasciato anche in una visione sociale laica e non necessariamente religiosa e, quindi, come amministratore pubblico sento il dovere di portarne avanti la memoria a beneficio soprattutto delle nuove generazioni”.
L’incontro, organizzato in collaborazione con Luigi Marino e Marco Ridolfi è stato documentato da Francesca Geremia.