Scurcola Marsicana – In virtù del Consiglio Comunale svoltosi il 2 Maggio a Scurcola Marsicana, la Sindaca Maria Olimpia Morgante ha smentito, con un comunicato ufficiale, le osservazioni ritenute confuse ed inverosimili dalla maggioranza comunale, del consigliere di minoranza Nicola De Simone e fatte attraverso alcuni organi di informazione.
Il consigliere di minoranza ha esternato, anche con toni offensivi (come riportato dai comunicati e come trascritto sul registro di Consiglio), di non essere stato coinvolto in decisioni sul futuro dell’Ente, cosa che non gli è affatto dovuta – come da nota di seguito riportata della Sindaca di Scurcola Marsicana – ostentando fragilità e mancanza di rispetto nei confronti della Sindaca e di tutti i componenti dell’Amministrazione Comunale.
Di seguito è riportato il messaggio ufficiale della Sindaca di Scurcola Marsicana a riguardo:
Intervengo sul resoconto riportato da alcuni organi di stampa circa lo svolgimento del Consiglio Comunale del 02.05.2017, convocato per l’approvazione degli strumenti di programmazione finanziaria del Comune di Scurcola Marsicana, spinta dalla necessità di rettificare alcune inesattezze, forse dovute ad un taglio capzioso della narrazione, e per rassicurare la cittadinanza sulla solidità della attuale maggioranza consiliare.
Il Consigliere di minoranza Nicola De Simone si duole durante la riunione di non essere stato coinvolto nelle scelte amministrative in vista della redazione del Documento Unico di Programmazione e del bilancio, in un momento senz’altro particolare per il nostro Ente, in considerazione della ormai prossima deliberazione del ricorso al riequilibrio pluriennale. Lì sta tutto il nocciolo della questione, proprio lì, nella enunciazione di un’attesa che contraddice del tutto le regole democratiche, quelle secondo cui la maggioranza assume la responsabilità politica dell’azione amministrativa comunale. La minoranza invece può condividere o contrastare il progetto amministrativo della maggioranza, ma può anche scegliere di defilarsi come ha, in definitiva, scelto di fare il consigliere di minoranza Nicola De Simone, che in alcun modo, nemmeno indirettamente, ha offerto una sua lettura della programmazione dell’Ente e delle complesse problematiche emerse in sede di illustrazione della proposta.
Non ritengo sia corretto tacciare di arroganza il sindaco, che non ha fatto altro che rispettare la volontà espressa dalla comunità di Scurcola e Cappelle, vale a dire quella di escludere che a prendere le decisioni sul proprio futuro, in questo quinquennio, sia il consigliere di minoranza Nicola De Simone.
È ovviamente ben accetto un confronto sui contenuti della programmazione; possono scaturirne, magari presto o magari più tardi, idee, suggerimenti, proposte, indicazioni in grado di dare i propri frutti in termini di “messa a fuoco” dell’attività amministrativa (e ciò non scalfirà o diminuirà minimamente la responsabilità politica della maggioranza). Ma così non è stato. Frettolosamente, e con motivazioni non condivisibili, il Consigliere Nicola De Simone ha liquidato la nostra programmazione come misconosciuta all’opposizione e annunciato al mondo intero che, grazie ad un forte senso di responsabilità, la minoranza non si sarebbe allontanata dall’aula per garantire lo svolgimento di un’adunanza legale e l’approvazione del bilancio, come già in sedute precedenti. L’affermazione del Consigliere non tiene conto del fatto che l’attuale quadro normativo in materia consente di far fronte alle assenze dei componenti del consiglio, circostanza forse fisiologica, fino a permettere, in casi estremi, lo svolgimento in seconda seduta della sessione consiliare, con un numero minimo in grado di salvaguardare gli interessi generali dell’amministrazione. Dunque mi sembra esagerata l’enfasi con cui si annuncia il soccorso ripetutamente reso all’attuale maggioranza in occasione di più riunioni del Consiglio e inesatto il riferimento a presunti rinvii della sessione consiliare dedicata al bilancio.
Le difficoltà per la predisposizione della programmazione finanziaria sono state ampiamente illustrate con riferimento all’imminente percorso del riequilibrio pluriennale, i cui contenuti sono tutti ancora da definire. Il dato tecnico che ho urgenza di sottolineare e che credo debba essere oggetto di riflessione è proprio questo: sulla scorta dei pareri degli organi tecnici, l’approvazione della programmazione finanziaria 2017/2019 è avvenuta comunque in vista della proposta al Consiglio del piano di riequilibrio pluriennale con cui si farà fronte al disavanzo determinato dalla soccombenza nel giudizio dinanzi al Tribunale di Avezzano, sancita con sentenza 648/2014. E prima di provvedere al riequilibrio sarà ulteriore obbligo dell’Ente approvare il rendiconto relativo all’esercizio finanziario 2016. Insomma ci attende un percorso estremamente impegnativo, una sfida inattesa e non annunciata in alcun modo, che qualcuno deve pur raccogliere.
Quanto alla asserita mia “fatica” nella lettura della relazione al bilancio e alla proposta di deliberazione, mi sembra che, nell’ansia di favorire un certo discredito o sfiducia nei miei confronti, in sì breve termine, prima cioè che l’adeguata informazione circa il bilancio e il Documento unico di Programmazione raggiunga la cittadinanza attraverso i normali canali istituzionali, si provi a inoculare nella comunità un certo qual senso di “incertezza” che potrebbe in qualche modo essere di ostacolo proprio in questo frangente così delicato. Altro che senso di responsabilità!
L’invito è ad una partecipazione leale ai lavori del Consiglio, ciascuno dalla sua posizione. Lo scranno dell’opposizione sollevi pure le sue osservazioni contrarie alle scelte dell’amministrazione, anche in modo deciso. Ma non nasconda la propria fragilità dietro l’accusa di arroganza nei miei confronti, poiché sto cercando unicamente di condurre il mandato ricevuto con impegno, nella consapevolezza delle enormi difficoltà cui si andrà incontro per garantire l’attività amministrativa, in quello che ritengo essere il momento più drammatico della vita amministrativa del nostro Ente. Ma come si diceva, qualcuno deve avere pure il coraggio di “mettersi in gioco”, realmente in modo responsabile e senza remore.