Santa Croce, operai presidiano l’Inps: Vogliamo la cassa integrazione

Terzo giorno di fermo sanitario allo stabilimento di Canistro. Si attendono i risultati delle analisi della Asl. Lolli e Flacco chiamano in regione sindacati e sindaco

Avezzano. Un presidio di una trentina di operai della Santa Croce di Canistro, questa mattina, agli uffici dell’Inps.

I lavoratori hanno raggiunto gli uffici di Avezzano per chiedere chiarimenti sull’erogazione della cassa integrazione.

Alcuni operai non hanno avuto due mensilità e sull’ultima busta paga hanno ricevuto solo qualche centinaio di euro.

“Gli impiegati ci hanno spiegato che hanno bisogno della documentazione che dobbiamo richiedere all’azienda e che se non la produciamo perché l’azienda non collabora loro non possono farci nulla e quindi non ci rimarrebbe che una denuncia in Procura”, commenta Maurizio Bisegna, rsu Cgil, “non sappiamo ancora come fare”.

Intanto oggi pomeriggio Giovanni Lolli, vice presidente della Regione e la dirigente Iris Flacco hanno convocato a Pescara, il sindaco di Canistro, Angelo Di Paolo e le sigle sindacali.

Nel frattempo per il terzo giorno consecutivo è stato impedito l’imbottigliamento. Circa 7 operai sono stati chiamati dall’imprenditore Colella per imbottigliare la linea del vetro. Quella che in Molise non c’è e che serve per la ristorazione. Venerdì scorso allo stabilimento è iniziato l’imbottigliamento e per questo sono stati chiamati i carabinieri.

I militari della compagnia di Tagliacozzo hanno redatto un verbale e hanno richiesto l’intervento della ASL e delle autorità competenti.

La Asl è arrivata lunedì e ha subito disposto il fermo sanitario. Il dirigente D’Orazi ha disposto un fermo sanitario accertando le gravi condizioni igienico sanitarie. La Asl ha prelevato dei campioni di acqua e ha avviato le analisi che accerteranno se l’acqua ha i valori oligominerali conformi. Un solo lotto è stato trattenuto nello stabile. Quelli prodotti nel week end sono già stati prelevati dai tir.

Rimane ancora il sequestro penale del contatore eseguito dai carabinieri su disposizione del pm Roberto Savelli. La regione sta lavorando per capire se l’acqua che Colella dice di prelevare dai silos sia davvero quella che giace lì dal 26 ottobre oppure se è stata captata in altri modi.

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