Canistro. Da ieri si sono riaperti i cancelli dello stabilimento della Santa Croce di Canistro. L’imprenditore Camillo Colella ha richiamato al lavoro 4/5 operai, alcuni di quelli che portava già giù in Molise per lavorare, più un paio nuovi che nei giorni scorsi stavano facendo sciopero davanti ai cancelli, e ha iniziato di nuovo a imbottigliare.
Le voci dell’inizio dell’attività di imbottigliamento sono rimbalzante da un cellulare a un altro fra i canistrari fino a quando qualcuno ha richiesto l’intervento dei carabinieri.
E così questa mattina i militari dell’Arma della stazione di Civitella Roveto sono entrati nello stabilimento e hanno accertato che è in corso l’attività di imbottigliamento nel vetro. Si tratta delle bottiglie di vetro che vengono poi servite nei ristoranti. E’ l’unica attività che Colella non poteva portare in Molise dove nel suo stabilimento non c’è la linea dedicata.
Ma cosa sta imbottigliando Colella? Quale acqua? Considerato che i sigilli fatti mettere dalla procura che ha accertato il reato di danneggiamento ancora non sono stati rimossi?
A quanto pare gli operai stanno attingendo l’acqua dai silos e quindi non dovrebbe essere in corso una nuova captazione. Ma comunque la domanda ora è. Da quanto tempo sta in quei silos l’acqua che da due giorni sta entrando nelle bottiglie per poi finire sul mercato?
Questa mattina i carabinieri hanno accertato che l’imbottigliamento c’è. Sull’operazione dei carabinieri di Civitella sarà redatto un verbale. La palla ora dovrebbe passare alla Regione ed è chiaro che dovrebbe entrare in campo la Asl. Sarebbero infatti gli ispettori della Asl che dovrebbero accertare se quell’acqua può o meno finire nelle bottiglie. Nel senso che i valori siano comunque tutti corretti così come vuole la legge. Fatto sta che al momento la Asl a Canistro ancora non si è vista.
E’ stato accertato anche che comunque nello stabilimento sta entrando acqua da un tubo che è quello che finisce nei servizi igienici. Questo è ancora l’unico ingresso di acqua che non è stato chiuso né dalla procura né dalla Regione.
“Colella continua a dire che sta prendendo l’acqua dai silos”, dice Maurizio Bisegna, rsu Cgil, “ma quanta può essere quest’acqua? Quando abbiamo iniziato lo sciopero già stava imbottigliando dai silos. Possibile che sono ancora pieni? Per noi queste sono solo ipotesi, d’altronde noi non possiamo entrare e quindi al momento non abbiamo altri dati. Confidiamo nel lavoro delle autorità competenti, ognuno nel suo settore”.